136 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo V. causa.1 Così egli implicò sè e la Chiesa francese nei peggiori imbrogli nè poi seppe prendere francamente la risoluzione di uscirne. Per lunghi anni egli oscillò fra l’ostinazione e le concessioni per fare alla fine, senza vantaggio e senza onore, quel passo che per l’onore aveva voluto evitare durante lunghi anni. È discutibile se l’elevazione del nuovo arcivescovo sia stato per i giansenisti ragione o meno d’incoraggiamento ;2 certo è che essi credettero venuto il tempo di sfruttare un incidente senza importanza per passare alla offensiva. Gay, superiore dei sulpiciani di Clermont, si era rifiutato di assolvere ulteriormente il parroco Fréhel perchè questi continuava ad ascoltare le confessioni del nipote di Pascal, il canonico Périer, non ostante che Périer fosse e rimanesse sempre un rigido giansenista. Sottoposto iad un più stretto interrogatorio, Périer dichiarò di ripudiare le cinque proposizioni in ogni senso, nel quale le ripudiava la Chiesa, anche in quello del Giansenio; ma circa la questione se le proposizioni stessero veramente nel Giansenio, egli non andava oltre a un rispettoso silenzio.3 Era lecito di dare l’assolu- 1 Féneion scrisse eli lui: «Il a l’esprit court et confus. Nulle opinion précise n'est arrétée dnns son esprit. Son cœur est faible et mou. 6i on le presse, on lui fera dire, en l’intimidant, tout ce qu’on voudra contre l'erreur etc. » (a De Beauvllliers il 30 novembre 1(8>0, Œuvres VII 220). Bossuet scriveva nella questione quietista : « MM. de Paris et de Chartres sont faibles et n’agiront qu’autant qu'ils seront poussés » (a suo nipote il 10 giugno 1097, Correspondance VIII 267). Il nunzio Bentivoglio cosi giudica : * « L’esteriore del cardinale ba saputo ingannare i popoli, l’aspetto sempre composto, il collo pie-gato su una spalla e i capelli canuti con una certa ilarità di viso che affetta candidezza di coscienza, et una pomposa apparenza di devotione e di zelo gli anno in questi ultimi tempi acquistata opinion di ptrofeta. Non sempre s'è pensato cosi di lui. L'artificio a tutti noto con cui eluse i creditori del fratello nel tempo stesso, che ne godevano egli e 1 nipoti l’eredita, non fecero pensare cosi vantaggiosamente il publico della sua integriti! e pietà, come ne pensano adesso, e tante satire uscirono in quel tempo contro di lui. quanti oggi 1 Giansenisti gli danuo elogii. L’affettata ritiratezza in cui vive dal commercio delle donne, gli ha fatto universalmente acquistare una opinione dì illibatezza di costumi, quasi che l’astenersi da un sol vizio serva agli altri di passaporto. L’ostinazione, indociliti!, amor proprio, ambitione. orgoglio... La sua parola sempre incerta e infìdele, il suo talento mediocre etc. » (Biblioteca Corsini di Roma. Cod. 189, f. 10ss.). Cfr. La Piana nella Riv. stor. delle scienze teologiche V (1909) 2S4 s. La Piana stesso dice: «Era uno di quegli ambiziosi in cui la passione è impari alle forze ». 2 D’Aguesseau è di questa opinione (Œuvres Vili 191). Schii.l 37 n. 2. s ('osi secondo Bektraxd III 122s. Secondo le prove che se ne danno qui. il « caso di coscienza » non è semplicemente inventato. Da altri la base di fatto del caso di coscienza viene esposta diversamente (ivi). Intorno al Cas de conscience cfr. Le Roy 69-110; Schiul 30-66 ; Reusch, Index II 69Cj Baubsct, Leben Hossucts, trad. da M. Feder, IV, Suìzbach 1821, 217 ss. ; fltienne de Champflour, évèque de la Rochelle, avant son épiscopat 1640-1708