La quadruplice alleanza del 1718. 127 Come l’anno precedente anche questa volta venne conservato il segreto più scrupoloso circa la destinazione della flotta spagnuola, la quale lasciò il porto di Barcellona alla fine di giugno 1718 con un equipaggio di 30.000 uomini. Ove dovesse scatenarsi il fulmine non sapeva nemmeno lo stesso comandante, il quale doveva aprire le sue istruzioni soltanto in alto mare. La meta questa volta doveva essere la magnifica isola della Sicilia che la pace di Utrecht aveva assegnato al duca di Savoia. Ma i piemontesi non avevano saputo cattivarsi le simpatie dei siciliani, cosicché Palermo accolse con giubilo gli spagnuoli, Catania cadde e a Messina venne posto l’assedio.1 * I Alberoni parve dunque favorito dalla fortuna. Ma il suo progetto di riconquistare alla monarchia spagnuola i perduti possedimenti italiani urtava naturalmente nella resistenza di quasi tutte le potenze che avevano partecipato alle ultime paci. Il 2 agosto 1718 Inghilterra, Francia e imperatore conclusero una alleanza la quale dopo l’accessione dell’Olanda ebbe nome di quadruplice alleanza. Secondo gli accordi di queste quattro potenze, l’Italia doveva venir suddivisa ancora una volta in favore dell’estero. Parma, Piacenza e Toscana, nelle quali le case regnanti stavano per spegnersi, dovevano esser considerate come feudi dell’impero e solo a tale condizione potevano passare a Don Carlos, il figlio appena cinquenne della regina di Spagna. Dalla Spagna doveva esigersi la consegna della Sardegna e della Sicilia. La Sicilia doveva venire assegnata all’imperatore, il quale avrebbe rinunziato alle sue pretese sulla Spagna. Il duca di Savoia verrebbe indennizzato con la Sardegna.2 Alberoni respinse queste proposte e quando l’ammiraglio inglese Byng gli dichiarò d’essere stato incaricato dal suo re di mantenere la pace di Utrecht e la neutralità dell’Italia, in essa garantita, egli rispose, pieno d’orgoglio, che l’ammiraglio eseguisse pure gli ordini del suo signore. Ma già FU agosto Byng distrusse presso Capo Passero la flotta spagnuola.3 A tale notizia Alberoni scoppiò in lacrime,4 ma tuttavia non pensò a smettere il suo gioco temerario e si decise invece a resistere fino all’estremo: espulse 1 Is. La Lumia, La Sicilia »otto Vittorio Amadco di Savoia2, Livorno 1877, cap. 7 ; Dom. Cakutti, Storia del regno di Vittorio Atnadeo II, Firenze 1803 ; idem., Storia della diplomazia della corte di Savoia III, Torinii 1873; Feldziige des Prinzen Eugen XVIII 35-230 307-379; Professione 205 ss. ; *’• Reitajìo, Il card. Giulio Alberoni e la guerra del 1718-1720 in Sicilia, Catania 1891. * Weber, Quadrupelallianz, Praga 1887. Sull’accessione (lei duca di Sa-voia A ittorio Amedeo II, avvenuta neU’ottobre 1718 cfr. I,. La Koooa, La quadruplice alleanza dell'anno 1718 in Riv. Abruzzese XIV-XX (1901-1905). 3 Webek 72. 4 Professione 210.