Benedetto XIII. 1724-1730. Capitolo II. girne dominante.1 Benedetto XIII ebbe conoscenza di questo scritto e fece ricercare l’autore, ma la sua maniera di governo non cambiò. Gli affari pubblici sembrava che non l’interessassero. Egli seguitò a dedicarsi tutto alle funzioni religiose, che nel tempo pasquale compì di nuovo colla più gran dedizione, e quindi ricominciò a consacrare altari.2 Le condizioni del Paolucci, che già nel giugno 1724 aveva voluto ritirarsi,8 frattanto peggiorarono talmente, che si dovetti pensare sul serio ad un successore. Nel maggio il Coscia tornò da Benevento. Egli si recò subito dal Papa, ove rimase dall’l di not: alle 5 del mattino.4 La malattia del Paolucci si trascinò in lungo; talora stava meglio, ma era incapace di dirigere gli affari. Gl Albani proposero per successore il Patrizi o lo Scotti. Il Coscia sembrava voler sostenere piuttosto l’Aldrovandi o il Cibo, o, se doveva essere un cardinale, il Banchieri.8 Frattanto tutti gli affari rimanevano in sospeso. Il Coscia allora era in rapporti così intimi col Papa che, ricordandogli una promessa, gli dava del tu, alla napoletana.8 Il Paolucci morì il 12 giugno 1726; egli morì degnamente come aveva vissuto.7 Colla sua morte cadde l’ultima barriera che impediva tuttora molti arbitrii. 8 Benedetto destinò a succedere al Paolucci nella carica di gretario di Stato, con stupore e malcontento dei diplomatici e anche di molti cardinali, un semplice prelato, Niccolò Maria Ler-cari, nato nel 1675 nel Genovesato e conosciuto a lui dai tempi d: Benevento, uomo di capacità assai mediocri, ma completamente > • Relazione del card. Clenfuegos del 13 aprile 1720, Archivio R e u s * di Ernst brunn. * • Relazioni dello stesso del 20 aprile e 1* maggio 1726. Ivi. * Secondo la • relazione del Clenfuegos del 24 giugno 1724 (ivi), oltre U vecchiaia del I’aoluccl ebbe valore determinante anche la circostanza, che eli venivano attribuite riguardo alla riforma degli ecclesiastici, della corte * dri cerimoniale decisioni pontificie, che non poteva impedire. Benedetto XIII, t«1-tavta, non accettò le dimissioni; egli avrebbe risposto, che. come egli M*"—' aveva accettato la tiara contro la propria volontà, cosi U Paolucci doveva ane!" lui conservare la Segreteria di Stato. * * Relazione del card. Clenfuegos dell‘11 mnggio 1720, ivL » • Relazione dello stesso del 1S maggio 1720, Ivi. « • Relazione dello stesso del 1» giugno 1720 (ivi), in cui si narra. <'*'••' quando il papa domandò al Coscia, che cosa dovesse fare riguardo a ona mina, questi disse «all’usanza napolitana : S. Padre, Tu domandi, che hai »1* fare? La parola data da principio devi mantenere, perchè hai da pensare prios» di promettere, ma promesso che hai Tu devi osservare la parola ». * • « Lasciando di se ottima opinione per la vita esemplare che ha e per la morte santa che ha fatta », scrive il Cienfuegos U 15 giugno 172& s' » Yopagct de Montesquieu I 213.