350 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo VII. messo. Clemente XI confermò il 15 marzo 1711 questa disposizione del suo legato e la estese al successore di questo ;1 sembra dunque che in Roma si sia pensato ad una legazione permanente in Cina. In realtà l’ulteriore sviluppo sembrava consigliarla. In un primo periodo l’anno 1714 finì senza che in Cina si facesse alcun passo per pubblicare i decreti del 1704 e 1710.-Nel gennaio 1715 il vescovo di Pechino Bernardino Della Chiesa mandò il suo vicario generale Carlo Castorano per fare finalmente questa pubblicazione, ma si sollevarono contro di essa delle obbiezioni. Castorano fece perciò delle severe rimostranze al superiore dei gesuiti Stumpf 8 e anche il vescovo scrisse in tale senso. Stumpf respinse il rimprovero di disobbedienza; come testimoniavano tutte le loro lettere a Roma e al vescovo stesso, i gesuiti avevano finora sempre obbedito e obbedivano ancora Avere egli di fronte al Castorano come di fronte al vescovo dichiarato solennemente d’aver ricevuto ed accettato i decreti romani sui riti dal suo generale delPordine e di accettarli ora ed in avvenire, ogni volta che lo desidererà il Papa o il vescovo, senza riguardo a pericoli personali o alla sorte della missione. Però era stato emanato un nuovo decreto imperiale che in Lin-cing, residenza del vescovo non era ancora conosciuto; dopo averne preso conoscenza anche il delegato del vescovo aveva concessa una dilazione fino a che il vescovo stesso ne fosse informato. Se egli, così scriveva il vescovo, avesse saputo la metà di quello che apprese dalla lettera dei gesuiti di Pechino, sarebbe stato più riservato. Il 17 gennaio 1715 i gesuiti Parrennin e Stumpf scrivevano al Della Chiesa che la difficoltà di pubblicare i decreti papali consisteva in ciò che la pubblicazione non poteva rimaner nascosta all’imperatore, come voleva il vescovo.4 Dopo di ciò Della Chiesa rispose ai due che si differisse pure la pubblicazione e in, un’altra lettera riconobbe la docilità dei gesuiti.6 A Roma il vescovo diresse la preghiera di concedere una dilazione per la pubblicazione dei decreti e il commissario dei francescani Fer-nandes scriveva colà che nessuno dei vicari apostolici si era ancora risolto a comunicare pubblicamente i decreti.0 1 .lus. pontif. II 283 s. 2 Vedi sotto p. 354. s * Stumpf a Della Chiesa il 6 ottobre 1715 ; v. Appendice n. 4. * Le due * lettere in possesso dei gesuiti. « A. Stumpf, Pabennuì e Contancu* il 25 gennaio 1715, ivi. » Memoriale del Tamburini in Anecdotes VI 49.