5» 8 Benedetto XIII. 1724-1730. Capitolo IV. dopo il conclave quale incaricato di affari e al principio del luglio 1724 fu consacrato da Benedetto XIII personalmente arcivescovo di Embrun, lai piccola città delle Alpi.1 Nella lettera, colla qu '<• l’arcivescovo convocò i vescovi della sua provincia ecclesiastica ; ! il 16 agosto 1727, egli potè appoggiarsi al permesso del re.2 Il vero scopo del concilio, il giudizio sul Soanen, è accennato solo leggermente in questo documento, e ancor più leggermente nella lettera contemporanea che fu inviata, oltre che ai vescovi, anche ai decani, capitoli, abati etc. Il Papa era stato informato dell’intenzione di celebrare il concilio, ed egli lodò il disegno con un., lettera del cardinale Lercari.3 Naturalmente il Soanen capì stesso di che si trattava. Egli si rivolse agli avvocati del parlamento di Parigi, domandando che cosa dovesse fare, ove egli personalmente o la sua istruzione venissero accusati innanzi al concilio. Non meno di venti avvocati sottoscrissero un parere, secondo il quale il Soanen non poteva esser molestato dal sinod<>. perchè aveva appellato al concilio generale: dopo il ricorso ai una istanza superiore le magistrature inferiori avevano le mani legate; ora, secondo il diritto gallicano il concilio era superior al Papa. La dichiarazione governativa del 1720 aveva bensì dichiarato nulli gli appelli e li aveva proibiti per il futuro, ni v’erano motivi per poter considerare l’appello ancora come valido. Ove il Soanen fosse citato innanzi al concilio provinciale, egli poteva appellar di nuovo a quello generale, e inoltre al parlament di Parigi per abuso di potere. Se occorreva ancora una prova, che le libertà gallicane significavano la soppressione di ogni disciplina ecclesiastica, essa fu data da questa decisione parigina. Qualsiasi passo di qualsiasi autorit ecclesiastica poteva esser reso inefficace in Francia col semplice appello al concilio generale, ed anzi con un appello, che a maia ]>ena poteva esser preso sul serio, giacché il Soanen sapeva assai bene, che la Chiesa si sarebbe pronunciata in un concilio genera a favore della Bolla Unigenitus come già aveva fatto senza concilio. Tuttavia anche parecchi dottori della Sorbona emisero un parere concepito presso a poco secondo le stesse linee di quello * Jean 1S8; Ch. de Ooynart, l.c# Oiiérin de Tencin 1520-1158. l'arisi SI. Boutry, In tripudi et mixxion dii rard. de Tencin. Parigi 1902, 62-122. a lettera del de Tenein, del 15 giugno 1727, nella Coll. Isicensis I 61 < la sua istanza al re per il concilio, del 5 aprile 1727. U permesso reale per lui e la lettera ai vescovi suffragane!. del 24 maggio. Ivi 7-12. 11 permesso era stato ottenuto personalmente dal Tenein In Parigi: nel viaggio di ritorno «V11 emanò la convocazione da Grenoble. [Cadry] IV 811. * Del 23 luglio 1727, Coll. Laven*i* I 734. « Del 1* luglio 1727. in [Nivki.le] 1 2, 2-6; [C'adry] IV s5s s. * Il 2«) luglio 1727 [Nivellr] I 2, 6 s.