Sguardo retrospettivo sul pontificato di Clemente XI. 407 Provati a diventare un santo ». Tenendosi sollevato con un estremo sforzo di tutte le sue energie, egli pregava senza interruzione. Siccome la sua vista diventava sempre più debole, dovette farsi leggere la professione di fede tridentina. Morì serenamente il 19 marzo alle 1 del pomeriggio e, come egli aveva desiderato, nel giorno di S. Giuseppe, che per tutta la vita aveva particolarmente venerato come patrono dei moribondi.1 Dei 71 anni e mezzo della sua vita Clemente XI visse venti anni e quasi quattro mesi come Papa. S’è voluto fare l’osservazione che pontificati così lunghi toccano per lo più solo a Papi eminenti. Difatti Clemente XI appartiene ai più degni successori di S. Pietro, non però ai più fortunati. Se il suo lungo pontificato fu pieno d’infinite complicazioni politiche e per un momento Roma stessa venne minacciata dalla furia guerresca, sarebbe però ingiusto attribuirne a lui la colpa. Le potenze stavano una di fronte all’altra, animate da un odio mortale. Il più piccolo favore che il Papa faceva all’una delle parti trovava nell’altra l’interpretazione più maligna, e sempre più difficile si dimostrò in via di fatto il mantenimento di una perfetta neutralità. In tali circostanze anche il politico più abile a mala pena si sarebbe cavato dall’imbarazzo.2 Pure a Clemente XI quindi si potrà applicare il detto di Adriano VI : « Quanto pur dipende dal tempo, nel quale è costretta oprare la virtù, anche del migliore ». Certo non può venir negato che la natura timida ed indecisa di Clemente XI e la sua incapacità di far valere energicamente risoluzioni decisive abbiano spesso peggiorato la sua situazione, allorquando, nella guerra di successione spagnuola, si vide messo fra l'incudine e il martello. Non meno gravi angustie portarono le complicazioni in seno alla Chiesa stessa: basti ricordare la questione dei riti e la ripresa del giansenismo in Francia. A queste s’aggiunsero i gravi conflitti di diritto ecclesiastico con quasi tutte le potenze d’Europa, conflitti che di nuovo stavano in nesso con le complicazioni politiche. Di fronte ad un mondo che stava compiendo una rivoluzione e per il quale diventavano determinanti oramai soltanto gli interessi della potenza politica, Clemente XI ha compiuto virilmente ■1 suo dovere e ha combattuto senza tregua per i diritti e la libertà della Chiesa. Troppo coscienzioso per abbandonare diritti essen- 1 Diffusa * relazione del cardinale Acquaviva a Grimaldi del 19 marzo ''-1, Archivio dell’Ambasciata di Spagna di Roma; * Con-J'!'e Innocenzo XIII descritto dal card. Barberini nel Cod. Bari). 4684, ‘iblioteca Vaticana. Cfr. Lafitau II 213 ss. ; Hichaud 54. Vedi anche p notizie nel Ckacas e Distinta relazione della malattia e morte di Clemente XI, *wen0e [1721], 2 Giudizio di Reumont, Beiträge V 330. Cfr. anche Voiox nella Rcalenzykl. 1 Hebzog-Hauok rv'3 151.