Le missioni in Àbissinia. che Giuseppe di Gerusalemme avesse veramente messo in vista l’unione della chiesa abissina.1 Di nuovo immediatamente Clemente XI inviò il P. Giuseppe assieme ad alcuni altri in Abis-sinia. Per lunghi anni non si seppe nulla di loro, appena nel 1709 giunse in Roma una lettera inviata il 7 aprile 1708 nella quale P. Giuseppe annunciava di non aver potuto penetrare nell’Abis-sinia, poiché era stato arrestato in Sennaar. A questa notizia Clemente XI il 7 settembre 1709 invitò il figlio di Iassus « Dode-manut » (Takla Haimanot) di seguire l’esempio del padre e raccomandò tanto a lui come all’Abuna di ascoltare i missionari.2 E veramente tre francescani riuscirono a raggiungere il luogo delle loro aspirazioni. Nuovi Brevi papali del 15 marzo 1712 dovevano aprir loro la via.3 II ¡Negus Yostos permise loro di predicare in segreto e di amministrare i sacramenti, ma quando i monaci abissini attizzarono una insurrezione, il suo successore Davide III li fece nel 1717 giustiziare. Fra questi martiri c’era un tedesco, Liberato Weiss da Konnersreuth. Innocenzo XII aveva speso per la missione abissina 50.000 scudi,4 Gemente XI mostrò la sua cura per gli abissini col mettere a loro disposizione per l’educazione dei loro chierici dal 1721 l’ospizio di S. Stefano presso la chiesa di S. Pietro. Quando Giuseppe di Gerusalemme tornò a Roma prese con sè 7 giovani abissini, dei quali uno morì per via e gli altri entrarono nella Propaganda. Già dal Cairo P. Giuseppe aveva mandato all’eterna città 2 abissini ; uno di essi divenne sacerdote e l’altro suddiacono.5 II progetto di preparare giovani orientali in occidente a fare i missionari nella loro patria risorge parecchie volte sotto Clemente XI. Luigi XIV fondò nel 1700 il collegio parigino dei gesuiti « Luigi il Grande » delle borse di studio per 12 ragazzi armeni ;6 in Roma esisteva fin dai tempi di Gregorio XIII un collegio simile per ragazzi d’origine ebrea o maomettana il cui possesso Clemente XI confermò all’associazione dei sacerdoti dei « pii operai ».7 'Irti 2. Febr. das Glaubensbekenntnuss in ihre Bänd abgelegt hat. Neben ''Hterchiedlichen Anmerkungen und Beschreibungen deren Länder, Stadt, Sitten '!"r Menschen u. u. von P. F. Theodobo Ord. Min. S., Missionario apo- sfolieo Aethiopiae, Augsburg 1710. Cfr. L,. Wilke, Im Reiche des Negus vor !''0 Jahren, Treviri 1914. 1 Dell’8 marzo 1704, presso Anguiaxo 107 ; Ius ponti f. VII 77 ; Op., Kpist. 20«. 2 Op., Epist. <>42 s. ; Ius pontif. VII 80 s. 3 Op., Epist. 1632 s. ; Ius pontif. VII 92. 4 N'ovaks XI 173. 5 Axguiano 100. 6 Kahbath I 538. 1 II 2 gennaio 1712, Bull. XXI 466 ss.