I v l»7 A PAOLO PARUTA. CAVALIERE E PROCCURATORE, Scritta da APOSTOLO Z£NO, VENEZIANO, 1. /%[/&% -E ' cóme de i perfónaggi, o per virtù militare, o per eccellenza d’ingegno , o per altro ornamento1 ;1ÌIkPiù ^'£gna^t*3 fi ha Clira nelle famiglie di conier-^ vare per inano di eccellente artefice effigiata e ap-pefa alle domeftiche pareti 1’ immagine , fi proc-curàfl'e altresì dì tener vìva nella memoria degli //£§[ nomini, per mezzo di privati annali e regiftri * la ftória delle loro azióni -, i pófteri certamente fi moftrerebbóno verfo di loro più grati, e fi rende-rebbono a riguardo de i venturi nepoti più bene-menti. All’ induzione e all’ efempi'o, non v’ha dubbio, molto giova l’avere in qualche modo prefenti i gloriofi antenati; ma molto più giova(a)* quando fi abbia a contemplarli più nella forma dell’animo, che nella figura del corpo : poiché, come le fembianze, così anche i fimulacri degli uomini fono di fragil tempera, e di corta vita : là dove il ritratto delle loro virtù dura eterno-, effendo quefto, non come gli altri, lavorato ed ef-prefló fu la bafe di cofe efterne e caduche , ma fui modello d’idee magnanime ( a) Tacit. in Jtfl, Agrìf. vit. cap. XXXXiVI,