Posizione difficile di Albani alla dieta elettorale. (10 cattoliche. Ora Augusto II mantenne realmente la sua promessa, ma nemmeno ora il Papa gli potè promettere d’appoggiarlo per la progettata elezione a re romano. Egli interverrebbe solo nel caso che uno dei principi elettori proponesse per suo conto Augusto come re romano o i protestanti si sforzassero di assegnare tale dignità ad un loro correligionario. Essere però entrambi i casi poco probabili. Altrimenti starebbero le cose, se Carlo venisse a morire senza eredi maschili. Allora il Papa sarebbe favorevole ai desideri del re di Sassonia, anche questo però a condizione che il principe elettore fosse passato già da lungo tempo alla chiesa cattolica. Alla stessa condizione Clemente XI legò il suo intervento per il matrimonio del principe elettore con un’arciduchessa austriaca. 1 L’arcivescovo di Magonza aveva convocato i principi elettori per il 20 agosto a Francoforte, ma poi comunicato che la conferenza avrebbe cominciato il 20 luglio.2 Alla fine di luglio e nel corso dell’agosto arrivarono nella vetusta città imperiale gli elettori, Magonza e Treveri personalmente, Brandeburgo, Anno-ver, Sassonia e Carlo, come re di Boemia, rappresentati da delegazioni elettorali. Il conte palatino del Reno arrivò appena il 23 settembre, la Baviera e Colonia rimasero esclusi.3 II 13 agosto arrivò anche il principe elettore sassone, sotto il nome di conte di Lusazia. Il delegato papale Albani ebbe nella conferenza una posizione difficile. Il duca di Modena temeva che sotto il suo influsso i principi elettori ecclesiastici facessero inserire nella capitolazione elettorale per l’imperatore futuro la restituzione di Comacchio. Perciò l’ambasciatore del duca, Olivazzi, sfruttò lo stato d’animo già di per sè poco favorevole al Papa, quale dominava in quel tempo, per lavorare specialmente con manifestini, allo scopo che alla corte romana « non venisse permesso nessun accesso e nessuna ingerenza nelle questioni dell’impero specialmente quando si tratta dell’imperatore ». * Ben presto si cominciò generalmente a credere che Olivazzi lavorasse d’accordo con l’arciduca Carlo, cosicché il Papa mediante il nunzio di Vienna fece invitare il governo imperiale a sopprimere ad ogni costo un foglio volante particolarmente pericoloso. Ma era già troppo tardi. Dicerie circa passi papali in Savore di tutti e due i Wittelsbach e contro l’An-nover aumentarono ancora più l’agitazione.5 1 ZlEKURSCH 107-109, 183 ss. * Ivi 99. 1 Ivi 111. * Ivi 116. Contenuto del manifestino principale ivi 115-120. * Ivi 121.