384 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo Vili. a portare a Roma nel 1707, 40 manoscritti preziosi. Più tardi nel 1715 Clemente XI mandò colà di nuovo Giuseppe Simone Asse-mani, il quale però ebbe soltanto pochi benché molto preziosi pezzi, perchè i monaci s’erano fatti diffidenti. Il resto della preziosa biblioteca venne acquistato con denaro inglese solo nel 1837, facendo del Bmti$h Museum la prima biblioteca siriaca del mondo.1 Maggior fortuna che in Egitto ebbe Assemani in Siria, donde portò a Roma all’inizio del 1717 45 manoscritti siriaci e 20 copti. Ancora nell’ultimo anno della sua vita Clemente XI inviò un altro messaggero in oriente, nella persona di Andrea Scandar, i cui acquisti però vennero allegati alla biblioteca soltanto sotto Innocenzo XIII.2 Clemente stesso, che fu il vero fondatore della sezione orientale della Vaticana, ebbe ancora la gioia di vedere gli inizi della celebre Bibliotheca Orientalis Clementina Vaticana, una collezione a1 lui dedicata, che rese accessibile una quantità di libri orientali finora ignoti.3 Oltre i manoscritti e numerosi stampati, nella biblioteca vaticana ricordano Papa Albani 2 doni: un sarcofago romano scoperto sulla via Prenestina non lungi da Tor de’ Schiavi, con dentro un tessuto incombustibile di asbesto e una antica colonna di bianco alabastro orientale, che era stata scoperta a S. Cesareo.4 Anche ai tesori d’archivio in Roma, specialmente a quelli del Vaticano e alla celebre stamperia del Salvioni nell’università, dedicò Clemente XI le sue cure. Dotto egli stesso, aveva un particolare interesse non soltanto per i poeti greci, latini e italiani, ma anche per tutto quello che era storia. Già come cardi- 1 H. LiMuras negli f.tudcs XLIV (1895) 2S6 ss. 2 Carini 99 s. 3 II primo volume comparve nel 1719. il terzo nel 1728. Il ritratto di Asse-mani, fatto da Pier I.eone Ghezzi, nel * Po«/. taf. 3117 della Biblioteca V a t i c a n a. * Fobcella A’I 108 ; Pi.atnkk II 326. i *« Invigilando N. 8. allo splendore di questa dominante ha finalmente ordinato, che si riduchino in buona forma tutti gl'archivii antichi e si ristabilisca l’antica stamperia del Senato Komano » (Arriso Marescotti del 6 «gesto 1702, Biblioteca Vittorio Emanuele di Ruma f. 158). * I'"' nedt « il Pontefice, con il sig. card. Marescotti passò alla visita di tutti gl'archi-vil essistenti nel Vaticano atl effetto d'ordinare il regolamento di quelli, bevendone fatto fabbricare uno di nuovo per le congregationi che si tengono» i'> f. 329). * Avvilo del 10 maggio 1704: Il Papa fu lunedi all'Archivio Secret " del Vaticano col card. Marescotti, non per altro, dicono, che per far rimette' < quelle scritture in miglior ordine, in che sole e cose simili si vale di «iue>t gran cardinale. Questo luogo è il Sancta Sanetorum della politica, ove essen'1 rinchiusi li principali arcani e li più nascosti alli stranieri, non si permetti ad alcuno l’ingresso » (Archivio Lamberg di O 11 e n s t e i n). Sull*1 tipografia, vedi Buder III 765 s. e * Misceli, di Clemente XI, t. 14, Archi' >' segreto pontificio.