524 Benedetto XIII. 1724-1730. Capitolo II. Durante il breve pontificato di Innocenzo XIII non era possibile arrivare ad un accordo. Benedetto XIII, cui rincresceva molto la vacanza delle diocesi, iniziò quindi nuove trattative : ■ dal primo anno del suo pontificato, inviando Tommaso da Spoleto dei francescani osservanti. Anche Vittorio Amedeo II sembi pronto ad un accordo. Nel 1725 egli inviò a questo scopo a K-.n. i uno dei suoi diplomatici più abili, Vincenzo Ferreri marche • d’Ormea.1 I/O scaltro piemontese riconobbe presto, in qual modo pot- -meglio guadagnare la fiducia del pio pontefice. Quasi ogni tr otina egli compariva alla messa del S. Padre, e vi assisteva dcv< . tissimamente con una gran corona del Rosario; procurò amh al Papa una reliquia di san Francesco di Sales.2 Agli zelarr d’Ormea tenne celati i suoi fini il più possibile. Allo stessi-si nv modo dei rappresentanti dell’imperatore si rivolse in segret Coscia, cui offrì i suoi servizi per ottenere la porpora. Già 9 giugno 1725 egli potè riferire a Torino di aver trovat«' questo favorito uno strumento eccellente per raggiungere i soopi. Egli guadagnò anche i prelati Fini, Lercari e Lamber gli avvocati Sardini e Pittonio, rivolgendosi anche a questi <1; parte, da cui sembravano più accessibili.3 Nelle trattative per un compromesso il d’Ormea mostrò ;■ grande accortezza. Gli riuscì assai opportuno, che dopo la itv del Paolucci nel giugno 1726 divenisse segretario di Stato il I • cari, dipendente dal Coscia. Le ultime difficoltà furono elimina5 dal Lambertini e dal Fini, coadiuvandovi anche i cardinali A ■ sandro Albani e Polignac. Così il 25 ottobre 1726 venne -p* ¡;‘ in tutta segretezza un Breve, che conferiva al re di Sardegna e I ai suoi successori il diritto di presentazione per i vescovati d< • l’isola.4 Questo indulto e il riconoscimento di Vittorio Ameoteva far le lodi di Vittorio Amedeo II prima 1 *' del Rreve, era composta di soli tre cardinali : vedi la dissertazione »Contro-' ersie tra la 8. Apost. e 11 Re di Sardegna, l'j. contemporaneo, acquieta''' Roma da me nel 1908 e in mio possesso. It ibi io tee a Barone voc Pastor. Sulla cooperazione d-!I Aibani cfr. le lettere nel Itollctt. bibl. XXII (1920) 305 ss. ; Rei mom, h i. hi»t. Schriftcn 165.