' Accuse contro i gesuiti. 469 Brutti giorni erano dunque per i missionari in Cina; ma ancora più brutti per i gesuiti specialmente a Roma. Già da lunga pt/za un temporale minaccioso si era andato addensando sul loro ca; o, e sotto Innocenzo XIII, che non era loro amico, parve vote e scoppiare. Erano giunte su di loro a Roma le notizie peggiori. Il Tournon ascriveva il suo insuccesso ai loro intrighi ; inasprito dall’infermità e dalla prigionia, egli vede in tutto quanto gli capita di spiacevole la mano e la malvagità dei suoi presunti avversari.1 I suoi almi ci erano della stessa opinione. Secondo essi Kringhi sarebbe stato pronto a concedere tutto quanto il Papa gli domandava per mezzo del Tournon, prospettive splendide si sari bero aperte alla Chiesa in Cina, ma i gesuiti avevano deciso l'imperatore ad insistere sui riti ed avevano così annientato le più magnifiche speranze per il futuro.s II Maigrot, che dopo il >'« ti» Tienchu et risili vos exponitis, sieut secta Eoo, per Tienchu vocimelo '-‘<*■11 nominimi». Ofr. De Mailla XI 401. : Sopra p. 341. Ofr. ad esempio la sua lettera ai gesuiti del l.S gennaio 1715. li dote* li 175ss. Secondo questa essi sono colpevoli di tutte le sciagure •Mia missione cinese, l’imperatore è un semplice giocattolo nelle loro mani, essi kmno dovunque tesi dei lacci n lui, ossia al legato. * • Vidde [Tournon] aperta la itorta alla cattolica fede, per stabilirsi P*t -< mpre nella China, poiché l'imperatore di China stava molto bene inchinai i di concederli quanto era per dimandarli in nome del SS. Pontefice,