286 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo VI. A Roma si limitarono, senza solenne conferma con bolla o altri documenti simili, ad approvare semplicemente i passi di Kollonic. L’unione dei rumeni con la Chiesa romana resistette anche alle difficoltà della guerra civile ungherese che seguì poco dopo.1 Il 3 febbraio 1721 Clemente XI eresse per i rumeni di Transil-vania un proprio vescovado in Fogaras.2 I cattolici nell’impero turco ebbero a soffrire assai per gli intrighi degli eterodossi che per decidere dei conflitti religiosi fra loro e i cattolici si rivolgevano alla Porta. Difatti i pascià turchi imponevano obbedienza alle loro decisioni in questioni di fede, ricorrendo alle multe, alle deposizioni, al carcere e all’esilio. Il patriarca degli armeni di Costantinopoli venne condannato alle galere e il patriarca dei siri al carcere e alla pena del bastone. Il Papa fece di tutto per lenire la sorte dei suoi, ricorrendo alla mediazione del re di Francia, dell’imperatore e del doge di Venezia 3 e mandò a Costantinopoli l’abile carmelitano Davide di S. Carlo.4 Colà fra i cristiani si ebbero a deplorare delle apostasie, ma da vantare anche morti coraggiose per la fede.5 Speciali meriti per i cattolici di Costantinopoli si guadagnarono gli ambasciatori francesi Ferriol, D’Alleurs e Bonnac.6 Quest’ultimo ottenne per i francescani il permesso di poter costruire la cupola della chiesa del Santo Sepolcro; il Papa gli raccomandò specialmente i cristiani di Albania e delle isole del mare Egeo. In favore di Terra Santa Clemente XI scrisse il 19 giugno 1706 all’imperatore Giuseppe, a Luigi XIV e a Ferriol.8 Oppressi dagli eterodossi erano anche gli ex-nestoriani della provincia di Amida per i quali Innocenzo XI aveva eretto nel 1681 un apposito partiarcato dei « caldei » in Diarbekr. Dietro però ai rapporti del missionario cappuccino Giovanni Battista di Orléans, Clemente XI potè vantare la loro costanza;9 il loro pa- 1 Nilles, Symbolae I 125, 104, 288. 2 Bull. Prop. App. II 3 ss. s A Luigi XIV il 22 novembre 1701, a Leopoldo il 26 novembre 1701. doge 1*8 aprile 1702, Op., Epist. 88, 100, 118. * Ivi lis. « L'homme peut-être de son siècle le plus propre pour une semblable légation» lo chiama Lafitau (Clément XI, I 91). ® Op., Eplst. 474; morte eroica del sacerdote convertito, Kosmas ivi; Lv FiTAU I 173 s., cfr. Martyre de Dcr Qoumiidas, arciprete armeno in Costai'1' nopoli 5 novembre 1707 in Rabbath I 120. Intorno a « Gomidas », cfr. II. R10*' del, Parigi 1929. « A Ferriol il 1» agosto 1705 e 8 febbraio 1708, a d’Alleurs il 20 sette» bre 1710 e 27 gennaio 1714, a Bonnac il 12 agosto 1719, Op., Epist. 286, 474, 71N 1934, 2356. » Ivi 235a 8 Ivi 342 ss. ; Lafitau I 171 s., 175. » Il 9 dicembre 1702, Op., Epist 144.