'527 Et itì'tbtfattone dii Striato. Gio. Vitturi tletto G entrali con quale autto-riti, Kuota difficoltà in •Srnatt. 666 DELL' HISTORIA fono intorno alla medefima cofa molto varii i pareri de gli huomini ) Mentivano, che non potendoti ben prevedere tutti gli accidenti, che potevano occorrere, &. dovendoti fecondo quelli regolare i contigli de’ capitani, ti dovette il tutto rimettere alla prudenza , & alla diligenza del Generale. Tra le quali diverfità d’opinioni prevalfe allhora, parendo ogni altro configlio immaturo , il parere di quelli, che volevano tenere tutta Tarmata in Levante. Ma poco appretto conofcendoti , che venendo i Turchi avanti , nello flato, che fi ritrovavano le cofe, nè di guerra aperta, nè di ticura pace , convenivati dividere f armata : fu deliberato di creare un'altro Capitano di mare nel golfo , il quale riteneffe nome , & auttorità di Generale , ma in tanto inferiore al Pefaro , in quanto che trovandoti infieme, havette quefti a deponere lo ftendardo, & il fanò, & a Ilare all’ ubbidienza di lui. Et fu a quello carico quafi con tutti i voti del Configlio eletto Giovanni Vitturi , il quale per faggio prefone nelle ultime guerre pattate , era in grande concetto di prudenza , & di valore . Quefti dunque con fomma diligenza poftofi ad ordine , & partito da Vinetia con alquante galee armate da gli ultimi Governatori eletti dal Senato , fi condutte in Dalmatia ; ove vennero a ritrovarlo Francefco Pa-fqualigo Proveditore con alquante di quelle galee , che erano a Corfù , Nicolò Bondimiero capitano in golfo, & Domenico Contarino capitano delle fufte ; talché fi ritrovarono prello fotto’l comandamento del Vitturi qua-rantafei galee , oltre le fei fufte ; & col Generale Pefaro erano rimafe cinquantaquattro galee , un galeone comandato da Bertuzzi Contarini , 6c una nave armata, la quale era patroneggiata da Jacopo d’Armerò. Ma pretto ne nacque quafi il medefimo dubbio, che , nel dare quefti ordini , haveva prima tenuti gli animi irre-foluti , & fofpefi ; fatto maggiore per la fama , che andava ogni giorno crefcendo, che i Turchi , come nemici , folfero per pattare fopra l’ifola di Corfù , & che