Solenne ingresso di Carlo a Parma. 685 Il governo spagnuolo cercò d’intimidire il Papa con minaccie.1 Ma. allorquando il governo istituito a Parma in nome di Don Carlos omise la vigilia di S. Pietro di consegnare alla Camera apostolica il tributo feudale per l’anno corrente, Clemente fece fare in contrario una protesta solenne da parte del fiscale della S. -Sede. - La cosa non ebbe alcun effetto. Il 9 settembre il giovane sovrano Carlo fece con gran pompa il suo ingresso a Parma. Egli assunse il . sverno e non si preoccupò ulteriormente dell’alta sovranità della S. Sede.3 Anche in altri casi Clemente XII dovette subire sconfitte sensi!.ili. Nel 1731 il senato di Genova aveva respinto in guisa offensiva la sua offerta di mediazione con i Corsi insorti. ' Le controversie di politica ecclesiastica colla Savoia e il Portogallo si acui-r no sempre di più.5 A Venezia il Papa aveva accordato già nel 1 ~:*0 una imposta di 100.000 scudi d’oro sui beni ecclesiastici;8 nv nel 1732 attriti fra la polizia romana e l’ambasciatore veneziano portarono a conflitti colla Signoria ed all’espulsione del nunzio pontificio.7 Vi si aggiunse al principio del 1733 il blocco ili Avignone stabilito dal governo francese per motivi di nessuna importanza.8 Altre preoccupazioni gravi furono procacciate al P !>a dalle condizioni religiose della Francia" e dalle ingerenze tìtoli imperiali in affari ecclesiastici a Napoli.10 Inoltre il duca di Parma rinnovò le pretese sul territorio di Castro e Ronciglione, che Innocenzo X aveva tolto ai Farnese e dichiarato proprietà della Camera apostolica. Luigi XIV aveva costretto nel 1664 col trattato di Pisa Alessandro VII a revocare questo incameramento 1 * Lettera di un agente spagnuolo. In data Roma 1732 giugno 12, Archi-T*° di Si ni anca s. Il Ben ti voglio stesso era assente dal maggio da Roma ; f-stii si trovava a Parma. : * Relazione del card. Bentivoglio del 5 luglio 1732, Ivi ; • relazione del ir