778 Clemente Xfl. 1730-1740. Capitolo IV. dal Papa coll’imperatore.1 In rapporto con questo trattato era il piano di stabilire un commercio marittimo diretto fra lo Stato della Chiesa e la costa austriaca. A tale scopo, rinnovando una di sposizione di Clemente Vili del 1594,2 Ancona venne dichiarata porto franco :1 e s’incominciarono colà ampi lavori per creare un porto commerciale. Venezia seguì con la più gran gelosia l’opera energica spiegata per questo dal Papa, il quale impiegò il reddit del lotto per ampliare le costruzioni portuarie di Ancona ed erigere colà un lazzaretto sicuro e ben sistemato per la quarantena. Fin al 1737 erano stati spesi per ciò 200.000 scudi. Dei periti, tuttavia, calcolavano che per terminare i lavori ce ne vorrebbero ancor. 660.000. Gli ambasciatori veneziani tranquillavano il loro govern con la prospettiva che il Papa non potrebbe disporre di quest somma, e i! successore del vecchio Clemente verosimilmente non proseguirebbe i lavori.4 Essi ebbero anche la soddisfazione che le speranze per il ravvivamento del commercio nello Stato ecclesiastico non si verificarono.5 La cosa fu tanto più dolorosa per Clemente XII, in quanto sino al termine del suo pontificato egli ri volse la più grande attenzione a questa faccenda. Il lazzaretto co- i 1!. Mi irosi ni * scrive nel 1731: « I.a straordinaria gabella imposta sull;' cera forestiera rende minorato il commercio die sn questo capo faceti la domi milite con Konin : I panni forestieri proibiti. dall'editto quelli soli delli stai ereditari dell'Imperatore sono stati poi eccettuati, fa che soffrano 1 sudditi di Vostra Serenità, che Introducevano nello stato iiontiticio »si in Roma qiuin tit.l dì panni. Sino 1 merli di Chioggia sono stati vietati, proibizione che i‘ per 11 corso di tre anni trattenni e poi non vi fu modo di impedire. È ver" «ile niente f> succeduto in odio di Vostra Sereniti!, perchè gli editti sono uni versali e |H*r motivo solamente di far uso delle cose delio proprio stato, prò curare nel medesimo la circolazione del danaro e impedirne l'uscita dall" stato del Papa. ina se quelli, che devono a tali mnterie versare, fossero " dalla nascita o dal l'inclinazione portati in vantaggio di Vostra Sereniti!, nemmeno questi pregindicli eil'avrebbe risentito; come nè pure si sarebbe formai quel trattato di commercio coll' Imperatore, del quale, quantunque sia in certo e probabilmente vano l'effetto, tuttavia fu stabilito per Hnsinnazioni de! Cervelli che trovò benevoli ascoltatori». Relazione, Archivio di S t a t di V c n e z l a. » Calli 374. a * Editto del card. Albani del Iti febbraio 1732, ( oil. ttarb. 4»ì>7, p. Biblioteca Vaticana, l'n editto del 2 settembre 1734 (vedi Cracas' istituì una commissione di cinque cardinali « per li stabilimento e buon re gelamento del (»orto franco di Ancona » : la quale doveva riunirsi almeno una volta al mesi\ Altri ‘documenti relativi nel Cori. 34 B 8 e '•* della B itoli*" teca Corsini di Roma. iCfr. Anurrson. tirarli, din Handel* VII I®- * Relazione del cav. A. MikimgO. del 1737. ed. Venezia 1SIV4. 24 s. SiroN" niente Fosca rinl nel 173S. in Bbosch li S4. Cfr. anche Camuso. Roncar ini 1"' o (»amuso. Foxcnriui 14 s.. Iti. Qui vengono menzionati anche gli sforzi del card. Albani per rialzare in l’rbino l'industria del vetro, al quale scopo si fecero venire modelli non solo da Murano, ma anche dalla Sassonia.