630 Benedetto XIII. 1724-1730. Capitolo IV. dello Steenoven, illecita la sua ordinazione, sospeso lui stesso; gli era vietato istituire parroci o amministrare i sacramenti sotto pena di scomunica immediata; nessuno poteva avere comunione ecclesiastica con lui o farsi amministrare da lui un sacramento. Lo Steenoven ricevette il Breve nel marzo 1725; il 3 aprile egli venne a morte. Ancora il 30 marzo aveva rinnovato il suo appello al concilio generale,1 e il 16 dicembre 1724 emanato un gran manifesto in latino e in francese sulle ragioni della chiesa di Utrecht.; Morto lo Steenoven, il Papa si adoperò, colla mediazione delle potenze cattoliche presso il governo olandese,3 con quella di un amico presso il Varlet, * per evitare l’elezione di un altro arcivescovo. Ma il 15 maggio Barchman Vuytiers fu eletto a successore dello Steenoven e il 30 settembre ordinato dal Varlet. Egli partecipò la sua nomina e la sua consacrazione al Papa, — come poi fecero tutti i vescovi giansenistici fino ai tempi presenti, — e il Papa, naturalmente, protestò.5 Barchman e il suo capitolo risposero nuovamente con un appello al concilio generale,6 il Varlet con una nuova apologia.7 All’appello al concilio si unirono i certosini francesi e i cisterciensi dell’abbazia lussemburghese di Orvai, fuggiti in Olanda a causa del loro giansenismo. Il Barchman fu riconosciuto come arcivescovo dai giansenisti francesi;® secondo l’esempio francese egli invocò anche un miracolo in conferma delia sua legittimità.10 Gli capitò tuttavia, nel tentare di mettere in ca- » [Cadry] IV 237. a Ivi 236 s. > * Brevi del 27 febbraio 1725 aU’imperatore, ai re di Francia, Spagna. Portosta Ilo, Polonia, a Venezia, al Prìncipi elettori tedeschi, ete., Episi, ad Pr,r I 450, Archivio segreto pontificio. Cfr. [Cadry] IV 392s. Iyì ■ e in [Dupac] 519 ss. la lettera del doge Mocenigo e la risposta degli Stati olandesi * [ Cadry 1 IV 395; Mozzi II 207; [Dupao] 531. 8 Al cattolici olandesi il 23 agosto 1725 (Epist. ad princ. I 79. loc. clt'-in Mozzi III 100-103; Unii. XXII 241; il 6 dicembre (Episl. ad princ. I 1>: loc. clt.), in Mozzi II 101-107. Barchman era stato educato presso gli orato-riani e in Lovanio sotto Henuebel ([Dupao] 525) ; egli e Brodersen furono espu!*! dal collegio di Lovanio ([Cadry] III, sect. 8, p. 23). • [Cadry] IV 508. T Ivi 504. 8 II 21 agosto 172«, ivi 590. Cfr. II. J. Ali.ard, De Onalistcn le in Studiai» 187S e 1886. » Cioè dai vescovi di Montpellier (29 luglio 1725), Auxerre (ottobre 17J&»1-Bayeux (22 novembre 1725), Senez (7 dicembre 1725); da 41 e da 36 eccl«" -stici di vari vescovati (20 giugno e 10 dicembre 1726), da 11 ecclesiastici d-Arras e Tournai (5 marzo 1727), da 30 e 17 ecclesiastici di Nantes (31 lu£i!° e 17 agosto 1727) ; inoltre voti isolati. [Dupac] 539 s. ; Rccueil dot tcmoigMi>‘ ‘ 217-231, 247-276. 10 [Cadry] IV 672 s.