Innocenzo XIII e le .Missioni. 463 5. Innocenzo XIII fu benemerito dello sviluppo delle missioni innanzi tutto portando a fine quanto il suo predecessore aveva lasciato incompiuto. Così egli approvò i regolamenti del collegio missionario dei trinitari di S. Maria delle Fornaci, che era stato fondato sotto Clemente XI in Roma sul modello dei collegi francescani. 1 Egli lo sottopose a Propaganda collo scopo espresso d’infondere a tutto l’Ordine lo spirito apostolico.2 II vescovato di Fogara per i Romeni uniti in Transilvania era stato già istituito da Clemente XI il 3 febbraio 1721 ; il suo successore pubblicò il 17 luglio la Bolla relativa.s Per eliminare la scissione ecclesiastica fra i maroniti la Sede apostolica aveva inviato loro l’abate Gabriele Èva del Libano;4 Innocenzo XIII potè congra>-tularsi col patriarca Pietro e il suo popolo per il ristabilimento dell’unità.8 II ipiù grande impedimento a progressi dell’unione fra i Ruteni consisteva nel fatto, che si pretendeva punire i convertiti della loro permanenza nello scisma col privarli dei loro averi; un Breve del 10 febbraio 1724 cercò di metter fine a questo abuso. ® Il nuovo Papa non fece che camminare sulle tnaccie del suo predecessore, allorché su domanda del commissario francescano Emanuele del Rio confermò di nuovo tutti i privilegi per la Terra Santa. ' Il Custode e Guardiano di là fu da lui autorizzato a cresimare. * Potevano riuscire indirettamente a vantaggio delle Missioni l’erezione fatta dal Papa del Collegio Santiago de Leon a Caracas in Università, con nove cattedre di filosofia e teologia,9 la facoltà in perpetuo agli eremiti agostiniani del Perù e Michoa- ni'niien. A Maestricht i Quesnellisti si rivolsero per protezione contro questo riliuansa utili Stati, che avevano colà il dominio insieme col principe-vescovo ■li I.iegi. f.li Stati intervennero effettivamente, e ne seguirono dispute fra i due '•iteri sovrani in Maestricht (Flccm I,XXIV 22-25*; decreto degli Stati, del ’■ «'ttembre 1732. ivi 25 s.). Il 23 dicembre 173!) su richiesta pontificia fu ema-in Liegi un nuovo precetto vescovile per l'accettazione della Costituitine, che non incontrò nessuna resistenza (ivi I.XXYI 281). 1