738 Clemente Xll. 1730-1740. Capitolo III. i suoi membri tutt’all più un seguace qua e là, molti di loro erano increduli o gaudenti senza religione, il cui giansenismo si risolveva in gallicanesimo od in odio della Chiesa.1 Ciò tuttavia non impedì, che i Parlamenti, dopo l’estinzione quasi completa dei vescovi appellanti, divenissero i loro eredi in quanto portavoce del movimento antipapale. Come tali essi sono i dirigenti del partito giansenistico, che però adesso si preoccupa più poco delle cinque proposizioni di Giansenio e della Grazia efficace per stessa, tanto più invece del rapporto tra il potere dello Stai e quello della Chiesa e sostiene sempre più opinioni totalmente sovversive.2 Fino a che punto arrivasse lo zelo del Parlamento di decidere in cose religiose, quali conseguenze egli traesse dai suoi principii politico-ecclesiastici, si era già visto al principio del 1781.3 A una giansenista malata mortalmente a Orléans erano stati ricusati i sacramenti ; la cosa venne portata innanzi al P -lamento di Parigi, e questo decise, che il vescovo era obblij/ : > a concederglieli.4 L’abate Pucelle derivò la competenza a sin ’ decisioni dal fatto, che i funzionari civili «sono i custodi de He leggi ecclesiastiche, incaricati di mantenere l’ordine esteriore e tutto quanto può contribuire alla quiete pubblica».5 Il Consiglio di Stato dichiarò bensì l’ordinanza invalida,6 ma l’orgogli> sa * Gazier I 207 s. «tfTétait un Jansénisme inique et, comme nous diri' anticlérical» (ivi 2JX>). « On pouvait (lire qu’en général personne n'entemi rien aux question de doctrine dont elle (la Bollii Unigenita*] ccot* l’exposé. Des cinquante avocats qui avaient signé ia consultation [del li-1* contro il concilio dl Embrun], six ou sept seulement y comprenaient que! ¡’:r chose. Mais il suffisait que la Bulle servit de drapeau aux ultramonta ; -I>our que les Jansénistes proprement dits, les Gallicans, tous les ennemi-Home, en un mot, se réunissent contre elle dans une même opposition, en' nant avec eux les mécontents de toute sorte et ceux qui par humeur aim;o le trouble ou cherchaient nouveauté » (Rocqpaix 48). Nelle camere dell! quête e della Requête, però, cioè tra i membri piil giovani, v'erano ni‘ ‘ 1 «même gagnés aux pratiques eonvulsionnaires » (Hakot 275). I>a manco.-1 di chiarezza circa il concetto di « giansenista » ebbe per conseguenza, che può disputare, se questo e quello siano chiamati cosi con ragione. a II Fleury scriveva il 1“ agosto 1730 al D'Aguesseau (in Haîbï ' « En vérité toute la patience humaine et la prudence échouent contre ce q,M fait journellement le Parlement C’est lever ouvertement l’étendard de la p volte contre l’autorité de l'Église et du Roi. On voit un parti pris de détru'1' la juridiction episcopale... Ce qu’il y a de vrai, c’est que la religion est péril1' si l’on ne fait rien, et qu’en faisant quelque chose, on aura bien de la l"i! ' il la garantir de sa perte». Cfr. la lettera del Fleury all'abate I’ucelle ? 1 fisionomia totalmente rivoluzionaria del tardo giansenismo, ivi 1S9 ss. » Schiix 277. * [Nivelle] III 431-444. « Ivi 432. « Il 6 luglio 1731, [Nivelle] III 435.