Innocenzo XIII. 1721-1724. Capitolo I. parere. Avute buone notizie sulle disposizioni del governo olandese, 1 si venne quindi il 27 aprile 1723, all’elezione di un arcivescovo; essa cadde su Cornelio Steenoven, un alunno della Propaganda, che già nel 1706 e 1711 era stato incaricato, come inviato presso il nunzio di Bruxelles, di ottenere un arcivescovo egli ricopriva, al momento dell’elezione, la carica di vicario gem rale dei due capitoli e ancora recentemente (1719) aveva manifestato i suoi sentimenti giansenistici col discorso funebre per il Quesnel ; in esso egli esaltava la fortuna di Amsterdam di aver potuto albergare per quindici anni un uomo simile. * Lo Steenoven fu riconosciuto dai vescovi giansenistici francesi;4 ma ‘ i l’approvazione papale sarebbe stata decisiva'. Il giorno sU—• della elezione fu inviata ad Innocenzo XIII una lettera, collù quale veniva pregato di confermare lo Steenoven; parimenti l’eletto medesimo scrisse il 18 maggio a Roma e inviò la sua confessione di fede, quella del concilio di Trento, la quale, però, nelle circostanze di allora non poteva bastare. Seguirono due altre • • tere del capitolo, del 1° agosto e 29 dicembre. Innocenzo XIII pensava a rispondere colla scomunica, ma la morte impedì di farlo. * L’influenza del Quesnel si fece sentire, oltre che in Olanda, ne; Paesi Bassi austriaci. * Servais Hoffreumont, parroco nel vescovato di Liegi, era noto quale avversario della Bolla Unigeniti/.« e venne chiamato a rispondere dal suo vicario generale.7 Hoffreu* mont negò che il vicario generale fosse il giudice competente, e presentò appello all’imperatore, adducendo che il procedimento contro di lui era in opposizione alle leggi dell’impero ed ai privilegi di Liegi. Si recò quindi personalmente a Vienna e patrocinò la sua causa presso il Consiglio di corte imperiale. Oltre l’incompetenza del giudice, egli fece valere, che la Bolla Unigenita* era stata pubblicata senza Placet imperiale e non aveva quindi nessun valore legale nell’impero; all’imperatore spettava il diritto > [ Dittaci 401. a Ivi 482; Mozzi li 135. » «... eenen zoo grooten man, elle uls een isonne niet alleen verlichtedf d* gelicele wereld, unar zelfs de engelen In den hcmel___» (presso H. J- A,J *** In BludlSn LIX [19021 209). * Nel 1723 dal vescovo di Boulogue, nel 1724 dal vescovi di Anxerre. M pelller, Senez (Ricucii de» témoignagc* 185s., 189, 198). Dopo la conssi*** zione ancora lettere di riconoscimento dei vescovi di Montpellier <13 novembre 1724), Anxerre (28 gennaio 1725), Ba.veux (5 marzo 1725). Mtcon |S m*r‘' 172."), ramiers (22 marzo 172T»), dal vicario generale di Itodez (19 mari'* !•-* (ivi 201-208). » [Dppao] 45)3; Mozzi II 141; [Causi] III sect. 7 p. 51. * Ivi sect 3 p. 2 ss. * Il 23 aprile 1720, ivi p. 2. Sullo Hoffreumont cfr. H. J. Aixar» In * 1S78. 47-54 ; Aiuticele* pour *crt'ir <) l'hist. eccUs. de la Hclgique XI