Dissesto finanziario dello Stato Pontificio. 513 lito per qualche scopo pio, e così otteneva il suo scopo. Il Coscia guadagnò molto danaro anche con i monopoli da lui fondati, fra es.-'i uno delle suole per le scarpe e uno del sapone, dai cui appalta' >ri riceveva donativi.1 II disordine delle finanze, di cui Benedetto non capiva nulla,2 crebbe in fine talmente, che si dovette co.ituire una Congregazione apposita per provvedervi. Ne fecero p; te i cardinali Corradini, Collicola e Lercari. Secondo la decisione della commissione fu sottoposto al Papa un progetto, che eliminava spese superflue, sistemava le entrate, migliorava l’appalto delle imposte, ne introduceva nuove. Benedetto XIII approvò tutto, solo dell’introduzione di nuove imposte non volle sapere. Ma, pensava l’ambasciatore veneziano Barbon Morosini, non si può fare assegnamento su risoluzioni simili, perchè non vi è la pi': piccola probabilità che il Coscia permetta al Papa di revocar quei contratti di appalto, da cui egli, il cardinale, trae tanto denaro, o di limitare le spese, la più gran parte delle quali, come guadagno netto, va nelle tasche del Coscia.3 Da un computo dell’aprile 1729 risulta, quanto fosse divenuto grande il dissesto finanziario. Secondo esso, al principio del governo di Benedetto XIII le entrate della Camera Apostolica ammontavano a 2.716.650 scudi, le spese a 2.439.308 scudi, cosicché si aveva un avanzo di 277.342 scudi. Dopoché Benedetto XIII ebbe •oppresso l’imposta sulla carne ed il Lotto di Genova, istituito duemila nuovi Luoghi di monte, alleviato una serie di contratti di appalto ed aumentato parecchi stipendi, le spese salirono di 38:5.686 scudi, cosicché si ebbe un deficit annuale di circa 120.000 *cudi. * Rimedi, già per sé difficili, non furono applicati, perchè il Potere del Coscia rimase intatto fino alla morte del pontefice <21 febbraio 1730). Il Coscia ed i suoi complici sapevano isolare *' l‘apa, rendendo difficile il più possibile l’accesso a lui. Se tuttavia riusciva a qualcheduno di pronunciare una parola coraggiosa veniva calunniato e poteva esser sicuro di non ottenere mai Più un’udienza privata.8 1 IiBOSCH 65 s. t. 2 Oost riferisce U card. Acqua viva a Iiian Baut. Orendayn già nella stia ■ !< ra del 26 agosto 1724, in cui menziona i cattivi consigli dati a questo pro-'”'1|o <1»1 lucchese Sardini. Archivio di Simanca s. Bbosch II 60. Un elenco deUe entrate ed uscite nel 1720 nel • Teatro sto- ««*>. loc. cit. * Muratori, Annali d'Italia XII, Lucca 1764, 127; Coppi, Finanze 19. r- anche • Stato economico della Camera Apost., posto sotto gli occhi della aatità di N. s. Benedetto XIII l’a. 1729, acquistato da me In Roma nel 1902 'arte 1107), Biblioteca Barone von Paitor; qui anche i progetti di riforma. * Conclave dopo la morte del P. Benedetto XIII. ìli. ivi. «orto dei Papi. XV. 33