L’investitura a Carlo III del regno delle Due Sicilie. 711 sarono in secondo piano. L’inviato toscano credeva che la S. Sede volesse trasportare queste trattative a Madrid, sembrando escluso un accordo col Tanucci.1 Sebbene anche il Molina cercasse di attirare le trattative a Madrid, la cosa non fu possibile a causa della ¡esistenza del governo napoletano. La regina di Spagna raccomandò pressantemente a Don Carlos un compromesso, per ottenere alfine l’investitura. Fin dalla prima udienza al nuovo nunzio madrileno Silvio Valenti Gonzaga alla fine del novembre 1737 essa mise il discorso su questi argomenti, ed esortò Roma ad arrende-' ‘ìezza, perchè « una mano lava l’altra ed ambedue lavano il viso».2 In una seconda udienza ritornò sull’affare dell’investitura.3 Clemente XII intendeva accordarla, ma pur sempre solo a patto, che a Napoli si recedesse dalle tendenze antiecclesiastiche. Ma ottener ciò appariva impossibile. Carlo III, trovandosi nel pos- • Sciupa 221. * * Relazione del Valenti, in date Madrid 28 novembre 1737, Nunsiat. di sMonti 244 A, Archivio segTeto pontificio. a ' Relazione Valenti, in data Madrid 1* dicembre 1737, ivi. * Bbosch II 81. s 'Breve a «Carolus utriusque Siciliae res» del 20 maggio 1738, Epist. ' 1II-X 195, Archivio segreto pontificio. « Utili, XXIV 377 ss. ; Novaes XIII 276 s. Mvkatobi XII 1911; Arch. stor. ital. 4* Serie XX 167 ss., 170 s., 172; 'iiU'a, loc. cit. 222; ‘Lettere spett. al viaggio d’Italia di Maria Amalia di ■ ">onia sposa di Carlo Borbone Iie di Napoli scritte a Gaetano Boncom-¡■ngno duca di Sora e princ. di Piomb. l’a. 1738, Archivio Ronco mp agni ‘‘I Roma E 126-127; rivista /I Muratori I, Roma 1892. 42 ss., 47 ss., 96 ss. ; 1 Antolixi, Passaggio e dimora di .1 faria Amalia di Polonia per andare sposa ' arto Ilf, Argenta 1900.