344 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo VII. avesse ottenuto per le sue bolle il riconoscimento della cancelleria reale del Portogallo. Ohi avesse agito contro tali ordini verrebbe consegnato in catene al tribunale di Goa e i suoi beni sarebbero confiscati a favore della corona.1 Dopo che il viceré dell’india nel settembre 1708 e dicembre 1709 ebbe approvato il contegno di Texeira, dalle parole si passò ai fatti. Quattro domenicani, soltanto per la loro obbedienza verso il legato, vennero arrestati in chiesa durante l’ufficio divino e vestiti ancora degli abiti da messa con scandalo degli stessi pagani furono condotti per le vie fino alla fortezza. Non diversamente toccò ad altri religiosi. Un certo numero di missionari e di servitori di Tournon vennero ammanettati sul pubblico mercato e portati in prigione, le chiese invase per togliervi i suoi aderenti oppure assediate, finché quasi vi morissero per fame.2 Ancora più vergognosamente venne trattato Tournon da parte ecclesiastica. Questa si liberò dell'incomodo legato ponendo in dubbio, in seguito a istruzioni di Lisbona, la sua nomina legittima ed esigendo che egli presentasse le sue credenziali al vescovo, attraverso la cancelleria reale del Portogallo. A ciò il patriarca non poteva lasciarsi indurre, perchè una Bolla d’accre-d:tamento senza il placet regio non sarebbe stata riconosciuta. Dopo che il primate di Goa in una pastorale del 12 maggio 1706 ebbe sollevato dei dubbi circa la missione di Tournon, fu particolarmente il vescovo di Macao Giovanni de Casal che pubblicò il 5 giugno 1706 questa lettera pastorale e il 24 luglio 1707 ne emanò una egli stesso contro il Tournon, dichiarando nulle le censture del legato e proibendo di riconoscerlo.3 II contegno di Casal era tanto più strano in quanto egli stesso aveva prima riconosciuto il legato come legittimo. Ma ora egli non aspettò nemmeno l’arrivo di Tournon nella sua residenza vescovile, ma appena che il patriarca ebbe toccato il territorio giurisdizionale di Macao esigette con un suo scritto la sua Bolla d’accreditamento.1 La lettera del primate di Goa venne letta in tutte le chiese della città 5 e anche la pastorale di Casal doveva, secondo la sua prescrizione, esser letta in tutte le parrocchie e chiese dei conventi. Essa incontrò obbedienza nei superiori dei gesuiti, dei domenicani, dei minoriti recolletti e del parroco di una chiesa agostiniana. Questo parroco però come il superiore dei gesuiti, aggiunsero alla loro firma la dichiarazione che essi prestavano * .Iann 447 s. 2 Ivi 401 s. •’ Ivi 435, 437, 442 s, * Ivi 435. a Ivi 443.