Opposizione e sottomissione alla Bolla. 227 giudizio dommatico e infallibile della Chiesa.1 Uno dei canonici regolari di S. Vittore, Gourdan, che era venerato come un santo, rivolse a Noailles delle lettere pressanti ammonendolo che l’attaccare una autorità fondata dal figlio di Dio stesso e da Lui rafforzata contro le potenze dell’inferno equivaleva a levarsi contro il figlio di Dio stesso ; bisogna — diceva — avere una benda innanzi agli occhi per non vedere l’alta sapienza della bolla Unifi enitus. 2 I vescovi poi nella loro stragrande maggioranza tenevano fermo alla Bolla. Ma quando Noailles ebbe pubblicato il suo appello, un buon gruppetto dei suoi colleghi passò dalla sua parte.8 Dei vescovi che già da lungo tempo costituivano il suo drappello appellarono come lui quelli di Laon, Chàlons, Saint-Malo, Bayonne, Angoulème; due di coloro invece che erano stati finora loro consenzienti non arrivarono fino ad appellare apertamente, perchè a ciò non avrebbero trovati consensi nelle loro diocesi di Tréguier e Arras;4 un, altro aderente di Noailles, l’arcivescovo di Tours, era già morto e in sua vece interpose appello il suo capitolo. Inoltre passarono ora fra gli appellanti anche alcuni che prima avevano accettata la Bolla; a parte il già ricordato vescovo di Laon che tornò di nuovo a combattere la Bolla come aveva fatto da principio, si trattava qui dei presuli di Agen, Condom, Màcon, Dax, Auxerre. Con Noailles quindi, con i quattro primi appellanti e con i vescovi di Pamiers e Verdun che si erano già prima associati, il numero degli appellanti salì a 17 ; a loro si può aggiungere il vescovo di Tournai, ili quale però si era ritirato già da lungo tempo dal suo ufficio. La maggior parte dei nominati avevano dichiarata la loro adesione con un documento segreto già nel 1717, quando l’appello di Noailles era noto soltanto agli iniziati; ad essi apparteneva anche il vescovo di Lectoure il quale però morì prima della pubblicazione e quindi non è da mettersi Jn conto. Due fra quelli che abbiamo calcolato, i vescovi di Laon e Angoulème, aderirono soltanto quando Noajlles il 24 settembre 1718 ebbe reso pubblico ¡1 suo appello.5 Siccome la Francia cantava allora 120 vescovi 1 Feret VI 84; ì'lkuey LXX 43 s. 2 [Cadhï] II 170 s. 5 Ivi 172, 191; [NiTOXe] II 1, 457, 675. 4 Rervilio de Tréguier non appellò, « comme ayant un clergé peu disposé :l *e suivre, et il raramena M. d’Arras â son avis par la même raison» ([Cadby] II 173). Sul contegno equivoco del vescovo di Arras e «la populace très pré-'enue dans ce pays pour les maximes ultramontaines » vedi [Oadby] II 289. •'Scene « ultramontane » dalle diocesi di Tournai e Verdun : ivi 291, 293. 5 Un ultimo ritardatario degli appellanti è nel 1735 Ségur di Saint-Papoul 11 -''Iveu.e] Il i, 666 ss.). Vescovi giansenisti anche se non appellanti sono quelli di Bayeux, Troyes, Castres (ivi 685-736).