Elezione e precedenti di Albani. 7 matura, ma era vero che a questo candidato su 58 votanti erano assicurati 40 voti. Il primo pensiero di nominare l’Albani era partito dagli zelanti e aveva poi trovato il plauso di tutti i partiti. Solo i francesi, anzitutto D’Estrées, opposero ancora resistenza. Essi mandarono la mattina del 20 novembre un corriere al loro ambasciatore, a S. Quirico. Quando da costui arrivò la notizia che egli non aveva nulla da obiettare contro la nomina di Albani, parve che l’ultimo ostacolo fosse rimosso. Senonchè l’Albani si rifiutava ancora di accettare la nomina. Siccome si facevano su lui molte insistenze, egli sottopose a quattro eminenti teologi romani, il domenicano Massoulié, il gesuita Alfaro, il francescano Varese e il teatino Tornassi la questione se un cardinale che non si sentisse pari alla dignità del pontificato potesse con tranquilla coscienza respingere un’elezione unanime. Nella risposta i quattro teologi furono d’accordo rell’affermare che il cardinale doveva accettare un’elezione unanime, poiché altrimenti si opporrebbe alla volontà di Dio in essa espressa.1 Solo adesso Albani cedette, e il mattino del 23 novembre seguì la sua nomina a pieni voti. In memoria del santo papa e martire Clemente la cui festa in quel giorno celebrava la Chiesa, egli si chiamò Clemente XI. Gian Francesco Albani era nato in Urbino il 22 luglio 1649 2 e questa città celebrò perciò la sua elezione con grandi feste.3 Suo nonno Orazio, giurista eminente, aveva ai tempi di Urbano Vili condotto i negoziati coll’ultimo duca di Urbino, i quali ebbero per effetto la devoluzione di questo feudo alla Chiesa. Come compenso Orazio ricevette nel 1633 la dignità di senatore di Roma e suo figlio Carlo divenne maestro di camera del cardinale Francesco Barberini. Carlo potè scegliere in moglie Elena Mosca di una distinta famiglia di Pesaro e da questo matrimonio nacque Gian Francesco, il futuro papa. Gian Francesco ebbe a Roma un’educazione assai accurata. Egli raggiunse sia nelle lingue morte, che nella letteratura italiana, tale perfezione da poter pubblicare, già i Lafitau X 51 ss. ; Gallasd 383 ss., 622 ss. * Sulla vita antecedente di Clemente XI cfr. i lavori di Poudori, Latita ir, Reboulet (vedi bibliografia); Novae« XII 2s. ; Pometti XXI 304ss., 11 quale sottopone ad una giusta critica i dati della Relazione Erizzo, accolti semplicemente da Rastce III 200. Cfr. anche la * Relazione di O. d'Elce nella B l-blioteca del convento di Einsiedeln (cfr. il vol. XIV della presente Opera, parte II 420, n. 5) e la • Vita critica de’ cardinali nell’A r c h i v i o Liechtenstein di Vienna. Sulla famiglia vedi P. E. Vwooim, Famiglie nobili di Koma I 1 ss. ; Reumost, Beiträge V 327 s., 410 ; sullo stemma Pasiki-Frassoxi 46. * ‘«Allegrezze fatte in Urbino per l'esaltazione al pontificato del card. Albani descritte dal p. Pier Girolamo Vernaccia», Archivio comunale di Drbino III V 146.