7G0 Clemente XII. 1730-1740. Capitolo III. Bolla.1 Un parere di avvocati2 e un decreto parlamentare 3 dettero loro ragione. Fu l’ultima petizione in comune dei parroci parigini contro l’autorità ecclesiastica. Ma Luigi XV, sulle rimostranze dei figli di Vincenzo de Paoli, i lazzaristi, soppresse la sentenza del Parlamento che a sua volta sollevò opposizione contro di dò. * Naturalmente i parroci giansenistici furono contrari alla esaltazione del nuovo santo anche perchè Vincenzo era stato un avversario deciso al giansenismo.5 II Papa si urtò anche in altri punti col Parlamento, così nella questione dell’arcivescovo di Cambrai e diversamente. 8 Clemente XII ebbe due volte occasione non desiderata di rivolgere la propria attenzione ai giansenisti di Olanda. L’arcivescovo Barchman, ch’essi eransi dato di loro arbitrio, era morto nel 1732. Essi gli scelsero sotto il governo di Clemente XII due volte un su. cessore, nel 1733 e 1739, in persona di Teodoro van der Croon e di Giovanni Meindaerts, e due volte il Papa ne prese motivo per pronunciarsi contro tale presunzione allo stesso modo dei suoi pr. decessori.1 Allorché Van der Croon annunciò a Roma la sua eie zione, non ottenne nessuna risposta; allorché i voti del capito di Utrecht si raccolsero sul Meindaerts, il Breve di condanna fu i (Nivelle] I, app. 1-15. Gfr. In * (Mira al nunzio D'Elee del 23 gei naio 1738, A'mnziat. di Francia 441 p. 380, Archivio segreto pontificio. s I>el 1(5 gennaio 1738, [Nivelle] I. a|>p. 145 s. (efr. p. xxxii): [Pa iouili.et] I 330. II 47». a l>el 22 gennaio 1738. [Nivelle] loe. clt; Hardy 310 s. « li 28 gitlgno 1738, [(Nivelle] III 4C>4 s. • Fi.ury I.XXV 4X2 ss. <;ìA nel 1072 1 giansenisti protestarono lier quest ' eontro la vita di Vincenzo di Abelly ( [Patouli.lkt] I 355). Lo scritto giansenistico « I/ndvocat du diable » chiama Vincenzo « nn infime délateur • ' mi exécrable boutefeu » (ivi 178). 11 Parlamento difese il 28 giugno (vedi sopra n. 4) la soppressione della Bolla col motivo, ch'essa « établit de* maximes contraires A celles du royaume», e «tend il troubler la tranquillité de Vos sujets » : essa insegna coll'esempio di Vincenzo « le recours immédiat au Saint-Siège » e favorisce «ires mouvements impétueux qui le* [i preti) porteraient A proposer, solliciter, presser les mouvements violens. le* voies d’autorité pour trancher les contestations qui arrivent dans l'Êgli*'' * (loc. cit. 404). Ofr. Flelry EXXVI 1-19. « Vedi sopra p. 740 e Breve del 20 gennaio 1740. Ili ili. XXIV 007. IMI" stesso giorno sono due Brevi contro la storia della Bolla Vnigenitus di 1 xiv AiL-0 adr y e contro la traduzione del Cou Bayer della Storia del concili“ ili Trento del Sarpi. Ivi Q&4 s. ; Fleury I.XXV 351 s. • Brevi del 17 febbraio 1735 (in Mozzi III 107-111) e 6 ottobre 1739 tKi i.12-110; Bull. XXIV 501). Il Croon ricevette lettere di riconoscimento dai vescovi giansenistici di Montpellier (28 dicembre 1734) e Sénez (18 f''b-braio 1735) ; vedi Recueil des témoignages 282 s. 11 Meindaerts venne riconosciuto dai vescovi di Sénez (7 dicembre 17391, Auxerre (15 marzo 1753* e i.ui.-ou (15 agosto 1755), ivi 112-115.