770 Clemente XII. 1730-1740. Capitolo III. al quarto Comandamento, e al fatto che anch’essi onoravano i morti. Yong-cing rimase sorpreso e ordinò di indagare la dottrina dei cristiani; ma dopo qualche mese i loro libri vennero restituii! ad essi senza risposta.1 Ogni prospettiva per il futuro delle mi sioni sembrava troncata.3 Si credette di poter concepir? qualche speranza, allorché Yong-cing morì il 7 ottobre 1735. Ci si ripn metteva uni trattamento più mite dal suo successore Kienlong, m.t la persecuzione seguitò anche sotto di lui. * L’accordo fra i missionari cinesi non era stato ristabilito dal!. legazione Mezzabarba. Da una parte egli aveva dato gli ott • « permessi », dall’altra questi non dovevano intaccare, secondo la sua dichiarazione, la sentenza di Clemente XI nella Bolla « Ex illa die », sebbene non sembrassero in tutto concordare con essa. ' Di qui discordia tra i missionari: gli uni si tenevano ai «pei messi », gli altri alla Bolla. I reclami sollevati a Roma dagli av versari dei permessi non trovarono però eco immediata; allorch il vicario apostolico delio Sciansi e Scensi e vescovo titolare Lorima, Saraceni, proibì, il 6 agosto 1730 di far uso dei perni; riguardo alle tavole degli antenati, dovette ritirare la sua past rale insieme con questo divieto.5 Seguì anche una decisione in sontso opposto. Il nuovo vescovo di Pechino, l’agostiniano Francesco della Purificazione, aveva voluto, con due lettere del 6 lug! e 23 dicembre 1733, ristabilire l’accordo fra i missionari, facew! loro un obbligo dei permessi del Mezzabarba. Essendo sorta d ciò nuova discordia. Clemente XII dichiarò nùlli i decreti del \ scovo, morto nel frattempo, e riserbò a sé stesso il diritto di notificare, dopo matura riflessione, ai cinesi cristiani il giudizio della Santa Sede su quegli argomenti. * La pastorale del 6 luglio era stata provocata da una conferenza dei gesuiti di Pechino col v scovo. Allorché essa venne comunicata per incarico di lui dal provinciale gesuita Pinheiro al francescano Castorano e ad altri, questi ricusarono la loro firma, perchè, secondo la testimonianza df! Pedrini, non erano stati informati in antecedenza i missionari >ìi Propaganda,; Il Castorano. alla fine del 1735, venne apposta a » Or. Mauj a XI 4«! s. l'ir. • Steinpock Uh. cit. - • « In fine Aprili* et initlo Mnii Mamnm ]>ervenerunt litterae Pe>>: nenses. Hae sunt piemie lamentatiouitm-s circa statimi missioni*... Kx vari ' eecleslis Pekinensilms advectao hne litterae in hoc consoniiunt, ab isto peratore nlliil non timendmn et rndieeni missioni* vix tenulbtis baerere libri* Steinpock loc. cit. a I>K M.UI.LA XI 512««. * Cfr. sopra p. 3tìS. » BllTKSt nel Itici.