Scosse di terremoto in Roma. 377 Clemente XI visitò le quattro chiese principali e in S. Pietro ascoltò egli stesso le confessioni. Le processioni rogatorie che nei giorni seguenti attraversarono la città, furono ripetute anche dopo il 29, perchè vi potessero partecipare tutti.1 Per rimediare più completamente ai danni materiali, il Papa istituì una congregazione speciale.2 Nel giorno della Purificazione di Maria SS. ebbe luogo nella Sistina la solita benedizione dei ceri. Nel bel mezzo delle cerimonie, alle 9 del mattino, si fece sentire un terremoto così violento che tutti i presenti scapparono. Solo il Papa mantenne la sua calma e si prostrò ai piedi dell’altare. Di poi si recò a pregare nella chiesa di S. Pietro, benché si annunciasse che anche colà avevano vacillato le colonne del tabernacolo berniniano ed erano caduti calcinacci dalla cupola. Nel pomeriggio egli visitò la Scala Santa presso il Laterano.8 I danni cagionati dalla scossa del terremoto del 2 febbraio furono notevoli in tutta la città. Particolarmente dovette soffrirne la chiesa di S. Lorenzo. Del Colosseo crollarono tre archi del secondo anello e le pietre vennero usufruite per costruire il porto di Ripetta. Anche nella Basilica di S. Pietro, nel Vaticano e nel Quirinale si rivelarono dei crepacci. Fontana calcolava le spese Per le riparazioni necessarie in 700.000 scudi.4 •«■'•¡aUnente della nobiltà alle missioni in S. Ignazio presenti anche i ear-'lÌBali « il elle reca gran eonsolatione al Papa per il gran frutto, che fanno, "urto si conosce di non essere morta la fede in Roma. In somma il tremoto '■ stato un gran predicatore a lloma ». Il lusso era cosi grande che per le sl«'se delle signore nè nobili nè borghesi volevano prender moglie Ofr. anche f irrito del 23 gennaio 1703 nel Coi), ¡tal. 197 della Biblioteca N a-*1 una l.e di Vienna. 1 * Giornale di Clemente XI, loc. cit. 2 * Avvisi del 30 gennaio e 30 marzo 1703, Coti. ital. 197, loc. cit. 3 * Relazione di Schedelich al principe A. FI. di Liechtenstein del 3 febbraio 1703, loc. cit.; * Avviso del 3 febbraio 1703, Archivio Liechten-s,pìii di Vienna. Ofr. la relazione di Gravina nel CFiorn. stor. di ìett. ital. '"'itl'l. I 135; Latitati I 110. Rebouj-et (I 100) omette proprio questo che fu 11 Pi« violento di tutti i terremoti, cfr. Giov. Aitorea Lorknzani, * Racconto 'l**lle inondazioni e terremoti accaduti in Roana e iStato Ecclesiastico come in ultrl dominii (dal 18 ottobre 1702 fino fine 1703), * ltarb. 1099. Biblioteca 'aticana e lo scritto rarissimo di Lucaxtonio Ckacas (con un'incisione r'lI»presentante i danni): Racconto ¡storico de' terremoti sentiti in Roma, e parte dello Stato Ecclesiastico, e in nitri luoghi la sera de' l.) di Gennaro ,(i mattina de' 2 Febbraio dell'anno 17113: tiel quale si narrano i danni fatti ,l',l medesimo, etc..., i provvedimenti da Sua Santità IClemente XII, ¡iresi con '".mi maggiore sollecitudine e amore in sollievo de' luoghi rovinati, Roma, Pkk Martiis, nella stamp. di Gio. Frane. Cracas, 170-1. 4 Cfr. * Avviso del 20 febbraio 1703, Cod, Ital. 197 della Biblioteca ' Stato di Monaco e ‘Giornale di Clemente XI, loc. cit. Intorno al ' "losseo vedi Clementi, Il Colosseo, Roma 1912, 202. Clemente XI ebbe nfil 1701 l'infelice idea di far collocare nei corridoi inferiori il magazzino di