Cambiamento di rotta nella politica religiosa del Reggente. 233 riassunto il 1° giugno. Ora il 6 luglio i capi della facoltà dovettero presentarsi al guardasigilli e cancellare dai registri che avevano portato con sè tutte le disposizioni in favore di Petitpied e contro Tamponet. Alla Sorbona il guardasigilli impartì un biasimo per il suo atteggiamento di fronte all’infallibilità pontificia il quale si poteva dire straordinariamente radicale, anche trattandosi di questa università, e impose la registrazione di un decreto che proibiva alla facoltà ogni disputa intorno alla costituzione Unigenitus e rinnovava le prescrizioni sui giuramenti e sulle firme in uso; con altre parole: il formulario di Alessandro VII e la censura contro Arnauld non potevano venir messe da parte, come se ne era fatto il tentativo. I dottori fecero delle rimostranze, ma il reggente tenne fermo alla sua ordinanza.1 Oltre il sunnominato decreto la facoltà aveva dovuto anche registrare urna dichiarazione reale del 5 giugno 1719 che rimetteva in vigore il decreto del silenzio del 7 ottobre 1717.2 Vero è che la dichiarazione 3 spiacque ad entrambe le parti e il nunzio Bentivoglio emanò perfino una circolare ai vescovi per esprimere le sue obiezioni.4 Ma secondo l’intenzione del reggente l’ordine del silenzio doveva soltanto impedire il turbamento delle nuove trattative, dalle quali egli sperava finalmente il ristabilimento della pace. Dunque nuove conversazioni, sulle quali il Papa, nei riguardi di Lafitau, si era espresso proprio recentemente in tono assai spregiativo. I vescovi fedeli alla Chiesa, così egli disse,5 alla prima parvenza di avvicinamento, diventano troppo fiduciosi. Ciò nonotante il nuovo tentativo non appariva come assolutamente assurdo, fin dal principio. Ancora nella sua ultima istruzione pastorale Noailles non aveva biasimato la costituzione stessa, ma soltanto ! abuso che se ne faceva, provocando coni ciò il dispiacere dei vigili avversari della costituzione, i quali gli opponevano che si poteva abusare solo di ciò che in sè è buono; ma se la Bolla in sè era buona, come poteva egli metterla in contraddizione con la Scrit-