Quesnel e le sue «Riflessioni morali». 149 che venne arrestato assieme al Quesnel per ordine dell’arcivescovo di Malines. Entrambi trovarono molti imitatori negli epigoni del giansenismo. Quesnel, oltre che con gli stampati, attizzò ovunque lo spirito di contradizione, a corte, nei parlamenti, nei conventi e tra il clero, servendosi di un vasto carteggio.1 L’efFetto di queste manovre doveva essere fatale. Vigeva in Francia ancora sempre la regia proibizione di scrivere intorno alle questioni giansenistiche.2 Ora i cattolici si attenevano all’ordine di tacere, ma i giansenisti non se ne curavano. Durante le guerre di Fiandra si era presa l’abitudine di esercitare alla frontiera la sorveglianza sull’importazione dei libri in modo assai trascurato. Avidi commercianti sfruttarono quest’occasione per introdurre di contrabbando in Francia dall’Olanda e attraverso il Belgio, una grande quantità di stampati giansenistici.3 'Contro questa inondazione di /accuse e di falsificazioni non era lecito ai cattolici di reagire. Fénelon per esempio dovette formalmente presentare una supplica per ottenere il permesso di rispondere ad una pubblicazione di Quesnel.4 Così, data la sicurezza con cui si presentavano i giansenisti e il silenzio dei cattolici, potè naturalmente formarsi nella grande massa l’opinione che tutta la scienza e la vera dottrina fossero presso i giansenisti e i loro avversari non sapessero difendersi che con misure di forza, col mandare al rogo i libri e coll’esiliare della gente che passava per santa. In tal modo nonostante gli sforzi uniti del Papa e del re la setta cresceva ogni giorno a dismisura.5 Essa possedeva a corte i suoi protettori e i •iannato un libro di Gorberon lo dice nel 1077 : « Cet •enflé d'orgueil dont parle S. Paul, ce docteur qui ne sçait rien de la science des saints eec. ». 1 Estratti in Causa QuesnelHana. - '‘edi la présenté Opéra vol. XIV, parte I, pag. 392 s. * De Ohanterac al cardinal Gabrielii 1700, Féxelon, Œuvres X 45. « Sa Majesté* voit par expérience que les défenseurs de la cause de l’Égiise savent loi obéir et se taire, mais les antres se prévalent du silence de ceux-ci pont écrire plus hardiment... Nos frontières sont pleines d'émissaires du parti, qui font passer avec sûreté, de main en main, tout ce qu’ils veulent, depuis lu Hollande jusqu'à Paris et aux provinces les plus éloignées: nulle vigilance et nulle rigueur de police ne peut l'empêcher; c'est un fait si visible, qu’il saute yeux (Fénelon a Le Tellier il 22 ltfgUo 1712, Œuvres VIII 110s.). Nous recommandons encore aux magistrats de police de veiller ft l’avenir sur ces Petits libraires de campagne, qui viennent trois ou quatre fois l'année infecter noire diocèse de méchans livres ». .Editto del veseovo di Apt eontro Quesnel li,'l 1.» ottobre 1708, in Causa Quesnclliana 180. ‘AU Tellier il 9 ottobre 1712, Œuvres VIII 118. Cfr. ivi 23 e VII 340: * • endant que j’ai les mains liées pour la défense de la foi, M. Habert a la liberté d'écrire pour soutenir son erreur ». 5 « Malgré le Pape et le Roi unis, et agissant de concert pour écraser ce par,i- U croît chaque jour sans mesure». Féselon, Œuvres VIII 112.