(Ì6 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo III. la Russia ed era opinione generale che Carlo XII di Svezia si metterebbe alla testa dell’esercito turco. Allora i confini orientali dell’impero tedesco gli stavano davanti senza difesa e quando fosse d’accordo con la Francia, il re di Svezia avrebbe potuto creare imperatore chiunque avesse voluto.1 Del resto in seguito alla guerra di successione spagnuola, « una guerra civile fra le potenze cattoliche », la decisione delle questioni europee era già passata nelle mani delle potenze marittime protestanti, l’Inghilterra e l’Olanda. I timori però si dimostrarono infondati. È vero che frattanto le potenze marittime non vollero esprimersi sulla questione se la Spagna dovesse venir divisa o meno, ma il segretario degli esteri inglese si espresse innanzi alle due Camere in nome della regina in senso favorevole all’elezione a imperatore di Carlo. Gli Stati generali presero la stessa decisione e la comunicarono a tutti gli alleati.2 Con ciò i principi elettori di Magonza e Treveri e il conte Palatino si liberarono dalla paura di un imperatore protestante e il re di Prussia rinunciò per questa volta ai suoi progetti. Annover e Sassonia si dichiararono pure per Carlo. L’arcivescovo di Magonza indisse il giorno elettorale pel 20 agosto.3 Naturalmente in Francia non si vedeva volentieri che il nemico a lungo osteggiato assumesse la corona imperiale e ci cercò dapprima in Koma di frapporre almeno degli ostacoli alla sua elezione. La dignità imperiale era una creazione della Chiesa e il ricordo di ciò più o meno viveva ancora in larghi circoli. Perciò il partito francese in Roma suggerì al Papa di mandare i soliti monitori per l’elezione imperiale anche ai due Wittelsbach, i principi elettori di Baviera e Colonia. Siccome un tale passo poteva dispiacere in Germania, si presentava così la passibilità di turbare l’elezione. * Lo stesso scopo doveva perseguire il tentativo d’indurre il Papa a protestare contro la partecipazione dell’Annover alla elezione imperiale, poiché questo nono elettorato dell’Annover non era in Roma riconosciuto.8 Dopo la morte dell’imperatore Giuseppe la procura del suo ambasciatore Priè si era estinta e perciò i francesi fecero pressioni sul Papa perchè non lo ricevesse più oltre.6 1 Ivi 8. 2 Ivi 22. 3 Ivi 23-27. * Ivi 44 s. Estratti dal « Memorialbiichel » del principe elettore di Colonia Giuseppe Clemente durante il suo esilio in Francia ci sono dati da II. iSchkokrs negli Annaìcn dcs Hist. Vereins fiir dcn Niederrhdn XCII (1910). Cfr. ivi XCVII (1915) 1 ss., XCVIII (191«) lss. 5 Zirkuhsch 50 s. ; Hn.TEBRAJiDT, Reunionsverhandlungcn 95 ss. « ZlHKURSCH 47.