«24 Benedetto XIII. 1724-1730. Capitolo IV. comunità, ma perchè fossero attuate ci vollero grandi sacrifici. Già prima dell’adunanza generale del 1724 il Bonnet aveva dovuto congedare il suo primo assistente e il rappresentante per lunghi anni della comunità a Roma, perchè lavoravano contro lui e contro l’accettazione della Costituzione;1 35 dei suoi dipendenti dichiararono dopo ciò,2 che la metà della comunità era contro la Costituzione, che l’accettazione di questa ne significava la fine, e che mai essi vi si sarebbero adattati. Ancora prima che si chiù desse la congregazione generale, comparve un memoriale, che eccitava alla resistenza contro i deliberati,3 e il Bonnet dovette procedere a parecchi licenziamenti per spezzarla. * Tuttavia egli tenne fermo; meglio pochi membri buoni, egli opinava, che molti cattivi.5 Grazie all’applicazione senza riguardi dello stesso principi dal famoso seminario delle missioni straniere a Parigi fu elim: nato il giansenismo, che vi era già penetrato profondamente, così l’importante istituto fu conservato alla Chiesa. * Per questo scopo i due direttori Brisacier e Tiberge furono disposti a qualsiasi sacrificio. Nell’ottobre 1720 il Tiberge scriveva, che già da molto tempo non aveva accettato più nessuno nel seminario; di quattro che si presentano, tre sono « dalla parte cattiva ».7 I due dirigenti pensavano a consegnare l’istituto ai lazzaristi o ai sul-piziani per salvarlo; tanti furono i congedi, che nel novembre 1725 il seminario era ridotto a quattro membri.8 II Papa approvò l’attitudine dei due «vecchi », Brisacier e Tiberge;9 la giustezza di essa è provata dallo sviluppo grandioso che l’istituto riprese dopo questa apparente autodistruzione.10 L’importanza insospettata del conflitto d’allora intorno alla Grazia forse in nulla si vede più chiaramente che nella storia di quel seminario. Il superiore giansenistico Jobard considerava il molinismo come assai sfavorevole alla conversione dei pagani,11 al contrario il Tiberge riteneva il tomismo rigido e severo, della cui maschera si copriva il giansenismo, per meno adatto al seminario ed alle missioni.1- Lo i Ivi 28 ss., 32 ss. * Giugno 1724, in [Kiyeixe] li 2. 277 s. » [Cadry] IV 05; cfr. 100. « Ivi 384 ss. « Ivi 86 s. Cfr. Pico» 11 258. « Ivi 200-313, 876-883: A. Imunay, Ui*t. g&nér. de la Sociélé de» ¡'trangcres I, Parigi 1804. 491 ss. ; J. Bruckkr in Ètudcx LXVII (1806) 510 s1 i Bri:cki-r. loc. cit. 511. » Ivi 512; [Cadry] IV 427. » Breve del 18 agosto 1727 [Cadry] IV 882. »o Cfr. le cifre in ItRrcKEH, loc. cit. 40S s. »i [Cadry] IV 207. >» Brcciker, loc. cit. 511.