Il congresso di Utrecht (29 gennaio 1712). 73 lippo V, figlia del Delfino, quale re spagnuolo, potesse stare agli ordini di suo padre. Ma nello stesso tempo, quale unico erede di suo fratello, acquistava tutta la monarchia austriaca proprio quell’arciduca Carlo la cui elevazione al trono spagnuolo era stata dichiarata un’esigenza essenziale della conservazione dell’equilibrio europeo. Già i poeti inneggiavano al ritorno della potenza imperiale di Carlo Magno. Nella minacciata prevalenza della Casa d’Absburgo pareva ora avverarsi lo spauracchio della monarchia universale, contro la quale era scesa in campo mezza Europa. Con ciò era deciso la sgretolamento della grande alleanza. S’aggiunse inoltre uni mutamento di cose in Inghilterra. I Tories vinsero sopra i Whigs e con ciò i grandi possessori fondiari, che amavano la pace, sopra il partito mercantile. L’Inghilterra era decisa a non tollerare un’unione della monarchia spagnuola con l’Austria, il nipote di Luigi XIV Filippo V doveva rimanere re di Spagna e Carlo VI d’Austria ottenere soltanto i possessi spa-gnuoli in Italia e i Paesi Bassi austriaci.1 Il congresso della pace, che avevano convenuto di tenere l’Inghilterra e la Francia, venne inaugurato in Utrecht il 29 gennaio 1712.2 Benché la maggior parte degli oggetti da trattarsi riguardassero mlaterie puramente civili, vi era tuttavia una intera serie di punti importanti che toccavano immediatamente gli interessi della religione cattolica e della Santa Sede. Ben consapevole di ciò Clemente XI già nel 1708 aveva delegato all’Aia in qualità non ufficiale il dotto Domenico Passione!,a il quale nelle trattative preliminari si adoperò con successo ad assicurare i diritti dei cattolici nel Geldern superiore e nei Paesi Bassi. Ora ricevette l’ordine di recarsi a Utrecht di nuovo, come semplice agente.1 II suo compito era estremamente difficile, perchè al congresso esercitavano influenza decisiva le potenze protestanti, soprattutto l’In- 1 Menzel X 29. 2 Ottokar Webeb, Ber Fricde von Utrecht. Trattative fra l’Inghilterra, '■> Francia, l'imperatore e gli stati generali 1710-1713, Gotha 1891. 8 * « Senz'alcun titolo o carattere» (F. Onrampi 94, Archivio se-Sreto pontificio). Cfr. la lettera di Paolucci in Pomltti XXI 441. 4 La corrispondenza originale di Pas.sionei che comincia coll agosto 1708 in Misceli, di Clemente XI, Paci 49 (1712), 50 (1713), 51 (1714), 52 (1715), •'<3 il716), 54 (1708-1716), Archivio segreto pontificio. Su Pascolici (n. 1682) cfr. GaIxetti, Memorie della vita del card. Patsionrl. Koma ’702: IjF. Beau, Étoge, La Haye 1763; Morosi 1,1 271 ss.; Prttur nel Kirchet, 'ex. 1x2 1578 ss. ; E. de Brogli e, Les portefeuilles du président Bourhier, Fa l'gi 1896, 292 ss. ; Lengefeld nella pubblicazione citata a p. 83 n. 1. Lettere *1* e a Passionei nella Biblioteca Pass^ionei in F o 8 s ombro ne. 'edi JIazzawnti, Archivi III 23S, 253. Passione! riceveva mensilmente solo 300 scudi ( (¡arampi 94, loc. cit-X, ciò ch’era insufficiente. Pometti XXI 448 s.