La Bolla dinanzi alla Commissione cardinalizia. 521 bó tini, il segretario di Stato Lercari e il Coscia, Benedetto aip-provò la proposta. Egli non sospettava, che il Perrelli aveva sottoposto già anticipatamente il progetto ai detti cardinali e ne av. va parlato con loro come se il documento avesse già ricevuto l’approvazione papale! Già il dì seguente il Lambertini fu chiamato dal Papa, Benedetto XIII lo assicurò della sua fiducia e gli pose tre domande: 1° se il progetto del Perrelli era identico con quello da lui elaborato, corretto e approvato; 2® se accogliendolo si tutelava la causa di Dio e della Santa Sede; 3° se convenisse trasmettere il progetto ad una Congregazione, e se era da attendersi una accettazione da parte dei membri designati dal Perrelli. 11 cardinale Lambertini rispose affermativamente alla prima domanda. Riguardo alla seconda dichiarò, che la causa di Dio richiedeva e le anime di un intero stato invocavano, che si ponesse fin Jmente un termine a tante e sì spinose controversie. I vescovi di Sicilia si trovavano nella triste posizione o di non fare il loro dovere, o di attirare su di sè la collera del loro sovrano territoriale. S. Santità, pertanto, non poteva far nulla di più Krato a Dio che ridar la pace agli abitanti della Sicilia e rispondere ai sentimenti religiosi dell’imperatore accettando il protetto. Sulla terza domanda il Lambertini si espresse pure affermativamente ed aggiunse, che i cardinali in questione approverebbero senza dubbio la conclusione di questa pace fra Stato e Chiesa. Benedetto ascoltò questa esposizione con gran gioia, e comandò, che la Congregazione si riunisse entro tre giorni. Il Lambertini e il Perrelli impiegarono il breve intervallo a rafforzare i membri della Congregazione nelle loro disposizioni favorevoli. E infatti il risultato della deliberazione corrispose sotto ogni riguardo ai loro desideri. Tutti e cinque i cardinali approvarono I accordo e raccomandarono al Papa la sottoscrizione e pubbli-dazione della Bolla così com’era stata presentata alla Congregatone. Dopoché il Lambertini ebbe comunicata la decisione al papa, questi sottoscrisse la minuta: « Approbamus, nec immute-tur unum iota ». Il Coscia informò immediatamente di tutto il Cienfuegos, a CUI Poi il Lambertini fece fare ancora una relazione esatta di if>me era andata la seduta. Il Cienfuegos quindi spedì un corriere Peciale a Vienna.1 Egli e il Perrelli erano contentissimi. Ma anche all’ultim’ora si elevarono nuove difficoltà. Le trattative 1 Perrelli in Forno II IVO ss. ; Sestis 173 s.