702 Clemente XII. 1730-1740. Capitolo II. dichiarò nullo questo decreto, perchè 31 Papa non poteva sottomettere la libertà dei vescovi, e ancor meno quella della S. Sede, in cose ecclesiastiche al potere laico.1 La Congregazione istituita v r gli affari spagnuoli rispose contemporaneamente all’Acquaviva, che la via più semplice per arrivare alla pace era di riaprire la nunziatura spagnuola. Gli Spagnuoli colle loro violenze nello Stata della Chiesa avevano presa da sè stessi così ampia soddisfazione, che al Papa non occorreva concederne altra, ed anzi egli era autorizzato a richiederla per conto proprio. Ove il governo spagnuob potesse provare con documenti autentici le sue pretese di patronato ed abusi nella Dataria, il Papa era pronto a rimediare. Il re, annunciando nel Consiglio di Stato il 23 dicembre nuove trattative colla S. Sede, indicò il decreto d’ottobre sul Placet conv> il mezzo più adatto per far accettare a Roma le proprie esigenze. Ma il governo allora non aveva più l’opinione pubblica dalla pari sua. Secondo le relazioni del Guiccioli un cambiamento era inn< gabile. Egli scriveva il 17 dicembre 1736, che il Molina non contava più presso la regina tanto come prima, lo si chiamava un eretico e un secondo Lutero, alla corte venivano discussi piani per un compromesso.4 Nel gennaio 1737 il Guiccioli riferisce, che Molina viene biasimato per aver suscitato senza motivo la ter. pesta contro la S. Sede; egli è chiamato perfino giudeo ed ateist. Il duca di Germini ha asserito, che in questi litigi ha parte il di volo. Molina lavorava sott’acqua ininterrottamente ed ammonii che non c’è se non da rimanere fermi, perchè, una volta impedi; gl’introiti alla Dataria, Roma dovrà adattarsi a cedere.5 Ma nel febbraio il Guiccioli era in grado di annunciare, che lo stesso Molina pensava seriamente ad una composizione dei conflitti; vi pen sava bensì unicamente per motivi egoistici, perchè aspirava al cappello rosso.6 Il cardinale Acquaviva si era offerto a condurre le trattative a Roma. Egli fu delegato a ciò in febbraio.7 Anch’egli doveva desiderare la pace, perchè, se diveniva ministro il duca di Mon- » fipisf.. Archivio segreto pontificio. 2 * Relazione dello Harrach «lei 15 dicembre 1 T.'ìtì, Archivio Reu>* <11 Ernstbrnnn. In una «Cifra al Guiccioli, (lei 15 dicembre 1736. • segretario di Stato riferisce sml dolore del Papa ed aggiunge: «Non ]>r, loc. cit. » * Relazioni del Guiccioli del 7 e 14 gennaio 1737, ivi. « * Relazione del Guiccioli del 1S febbraio 1737, ivi. ’ • Relazione del Guiccioli del 25 febbraio 1737, ivi.