Protezione ilell'industria. 777 Nel 1734 venne pubblicata l’opera di un accademico fiorentino che esponeva esaurientemente ed ottimamente i mezzi con cui si potevano avvantaggiare commercio, agricoltura e le entrate della Camera.1 Queste tendenze trovarono seria considerazione da parte di Clemente XII, discendente da una famiglia di commercianti. Vennero presentate una quantità di proposte, progetti, calcoli e piani.2 Il Papa cercò di garantire l’industria del paese con dazi protettori. 3 La proibizione completa d’importazione dei tessuti di panno esteri, emanata dai suoi predecessori Clemente XI, Innocenzo XIII e Benedetto XIII e da principio confermata anche da lui, aveva prodotto uno sviluppo notevole delle industrie interne di tessuti di panno a Roma, Narni, Perugia, Rieti, Tivoli, Alatri, Veroli, Segni, Subiaco, Sanseverino e Giulianello; ma su parere di una Congregazione, il Papa tornò ad abolirla nel 1735 e permise l’importazione dei tessuti contro un dazio doganale. * Nessuno ne fu più contento dei Veneziani che già da lungo tempo avevano osservato lo sviluppo delle fabbriche di panno nello Stato ecclesiastico, adesso gravemente minacciate, con preoccupazione tanto grande quanto quella per il trattato di commercio concluso » Testamento politico d'un accademico Fiokk.\ti\o. Colonia 1731. Secondo il catalogo della Biblioteca Corsini di Roma l’autore è Leone Pascoli (1074-1744). Egli rigetta il mercantilismo puro, ed espone ¡ri/l. prima di Qnesnay, idee fisiocrati che. Sul largo interesse per l’economia politica e l’ardore di riforme vedi G. Rioca-Salerno, Storia delle dottrine finanziarie in Italia, Palermo 1S96, e T. Foenari, Delle teorie economiche nelle provinole N apolita ne, Milano 1882. » 11 Ranke (III 218 * ss.) recensisce taluni di questi progetti, ma li cita •solo come «Ma. Rom.». Dopo lunghe ricerche ho trovato la sua fonte: ("od. 1172 (34 B 4) della Biblioteca Corsini di Roma, ove a p. ROss. si trovano le • Osservazioni della presente situazione dello stato ecd., insieme con numerosi altri atti relativi, che gettano nuova luce sulle deliberazioni intorno ai dazi protettori. » Cfr. sopra n. 2 e sotto pag. 778 n. 1 ; ,4refc. stor. ital. 1917. II, 291. Sul dazio messo nel 1736 sull'importazione delia seta vedi Bull. XX 351. * * Chirografo di X. S. col quale ritorna a permettere a ciascheduno indistintamente di poter introdurre in tutto lo stato eccles. (eccettuato però Roma per quello riguarda a damaschi e velluti) ogni qualunque sorta di pannine, ■ lamaschi e velluti, purché si paghi un 20 per cento di gabella» (vedi Chacas. ( 'fr. A. Galli. Cenni economirr,-*totUtici nullo *tato pontif., Roma 1840, 374. Il * Provvedimento per lo stato ecclesiastico, sunteggiato dal Rankk (III 219 •), desiderava il rinnovamento del divieto e la sua estensione alle merci in seta. Il Ranke aggiunge di non trovare che la cosa avesse successo; ma. se egli avesse solo continuato a sfogliare il Cod. 1172 della Biblioteca Corsini di Roma, vi avrebbe trovato 1’* editto del 20 marzo 1738 per una nuova gabella su tutte le seterie estere. Esso .viene menzionato anche rial Gai.i.i (loc. cit).