176 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo V. ai misero d’accordo sopra una via di mezzo, quella cioè di pubblicare la Bolla in compagnia di una pastorale collettiva. L’accordo era però soltanto apparente, poiché Noailles aveva combinato con i suoi che nella lettera dei vescovi non si dovesse tacciare il libro di Quesnel di alcun errore e che solo nel senso di tale lettera si accettasse la Bolla; con altre parole: le 101 proposizioni sono condannate a buon diritto, ma Quesnel non ha affermato nulla di eretico ; era dunque l’antica distinzione giansenista fra diritto e fatto, che doveva qui ancora una volta fare il suo servizio.1 Il re troncò ogni tergiversazione quando, dopo aver ricevuto un monito papale, ordinò all’assemblea l’S’ gennaio di riprendere le sue sedute e di accettare senz’altro la Bolla. Alle rimostranze dell’arcivescovo di Rouen egli concesse ancora otto giorni di attesa.2 Ora in sei sedute, dal 15 al 22 gennaio 1714,3 Rohan comunicò ai vescovi radunati il risultato delle discussioni commissionali e della valutazione che si dava della condanna e delle proposizioni di Quesnel. Rohan propose poi che l’assemblea esprimesse la sua gioia di ritrovare nella costituzione la dottrina della Chiesa, che accettasse la costituzione, condannasse il libro del Quesnel, emanasse una lettera pastorale collettiva per esortare tutti i vescovi a proibire in base alla lettera pastorale le « riflessioni morali » e registrare la bolla e che infine rivolgesse una lettera di ringraziamento al papa e al re. Ora era giunto il momento, nel quale per decenni dovevano decidersi le sorti della Francia cattolica. Se le proposte fossero state accolte e si fosse continuato a lavorare con zelo e prudenza sulla loro base, c’era speranza di ristabilire la pace religiosa. Ma in questa sua ora storica la Francia aveva quale duce soltamto un Noailles. Quest’uomo vanaglorioso era malcontento dell’assemblea; io sono, egli scriveva, * soltanto presidente di nome, e tutto si fa senza di me e molto contro di me. Nè gli mancavano aderenti; il partito dell’arcivescovo, così scriveva senza esagerare il cappuccino Timoteo de La Flèche, è abbastanza forte per produrre uno scisma religioso. Noailles può contare sugli oratoriani, sui benedettini, su qualche cistercense, su tutti i canonici regolari, i domenicani, su gran numero di cattivi monaci e membri i « 11 faut éviter la question de fait plus dangereuse dans cette occasion que dans celle du livre de Jansénius ». Noailles a Uohau il 14 gennaio 171 •• in [LoitaH.] 137. s Flkurï IjXVIII 584 s. ; [ Loti All. 1 185 s. a Du Bois 43-4S. •* A Voisin il 15 gennaio 1714. in l.K Rox-539; [Loiwil] 143.