La condanna dei libri nell’aesemblea del clero. 197 ogni sforzo per impedire nell’assemblea del clero la condanna dei due libri, condanna che, secondo loro, avrebbe provocato nuovi disordini e avrebbe spinto Noailles a contromisure o impedita la sua sottomissione. Queste argomentazioni non mancarono d’impressionare il presidente dell’assemblea che era l’arcivescovo di Narbona, il quale cercò dapprima d’impedire la condanna, poi almeno che in essa s’accennasse alla Bolla e alla fine ottenne dal reggente che la censura potesse venire stampata solo dopo tre settimane; chè entro quel termine il reggente sperava di aver ristabilita la pace. Siccome era dunque loro inibita la stampa, i vescovi si procurarono almeno delle copie delle condanne per portarle nelle loro diocesi e come facessero bene nel provvedere a ciò, risultò subito manifesto, quando dall’archivio dell’assemblea scomparvero per lungo tempo i testi originali.1 Ma colla pubblicazione delle censure nelle diocesi alcuni vescovi urtarono nella resistenza di sacerdoti che poi trovavano un appoggio nei parlamenti. a Così il parlamento di Digione del 3 maggio 1716 condannò una pastorale del vescovo di Chalon-sur-Saône, nella quale ia costituzione contro Quesnel era qualificata regola di fede e proibì a tutti gli arcivescovi e vescovi della sua giurisdizione di inserire nelle loro pastorali alcunché atto a provocare scissura. Ma il vescovo Madot di Chalon non sopportò tutto questo in silenzio. Egli scrisse di condannare a sua volta già in antecedenza la condanna prevedibile della sua protesta e che se il parlamento confiscasse i suoi beni, egli si ritirerebbe fra i cappuccini e ricorrerebbe alla carità dei fedeli.3 Anche taluni dottori della Sor-t(ona assunsero la difesa dei libri condannati e non pochi di loro affermavano che l’università non aveva mai riconosciuto la Bolla; che il decreto della facoltà il quale pronunciava la sottomissione al documento era stato da essa bensì registrato, ma non accettato. * Quando il 1° ottobre si dovette sostituire il sindaco Le Rouge sotto il quale si era deciso il decreto, gli aderenti di Quesnel riuscirono a mettere al suo posto uno dei loro, Giacinto Ravechet; ed ora il conflitto scoppiò apertamente anche nella facoltà. Invece di esprimere riconoscenza al sindaco cessato com’era l’uso, vennero nominati 12 dottori per fare un’inchiesta sopra la sua 1 Pi.eurt LXIX 78 ss. Censura della Hexapla del 5 ottobre, del Ténuii-H»age fa la ve riti'’ del 29 ottobre 1715, in [I.otjail] 546. * Cosi specialmente In Nantes, Cbalon snr-Saóne, Reims; I/m'ail 5 W-‘■■L Intorno a scritti contro le censure ivi 554-560. * Ivi 549, 814. * Fletjby LXIX 83 ss.