14 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo I. Soltanto l’imperatore Leopoldo I fece opposizione e risolse d’imporre la decisione con la spada. Egli presentò solenne protesta contro il testamento di Carlo II e al principio del 1701 raccolse un esercito che doveva anzitutto invadere il milanese. Per poter affrontare la potenza unita della Francia e della Spagna egli cercò alleati. Ma la Baviera, Colonia e Brauschweig-Wolfenbiittel stavano dalla parte della Francia. Hannover però teneva per l’imperatore. Importante fu per Leopoldo Tessergli riuscito d’indurre a prestargli aiuto l’agguerrito principe elettore Federico di Bran-demburgo; Federico il 18 gennaio 1701 aveva assunto il titolo di re di Prussia e l’imperatore lo aveva guadagnato a sè, riconoscendogli tale titolo. Il difficile fu per Leopoldo di tirare dalla sua parte le potenze marittime, Inghilterra e Olanda. Tuttavia ciò riuscì, che il re francese, rinforzato dai recenti successi e pieno di nuovo orgoglio, fece il gioco dell’imperatore: l’occupazione delle fortezze di sbarramento nei Paesi bassi spagnuoli da parte di Luigi XIV procurò il sopravvento al partito bellico all’Aja e, quando non venne osservata nel testamento di Carlo II la clausola che proibiva l’unione della Francia e della Spagna sotto un solo sovrano, anche la pubblica opinione dell’Inghilterra subì un totale rivolgimento. Il 7 settembre 1701 l’imperatore, l’Inghilterra e I’Olanda strinsero all’Aja la «grande alleanza », allo scopo di procaciare all’imperatore un equo e giusto indennizzo circa le sue pretese all’eredità spagnuola e alle due potenze marittime sufficiente sicurezza, tanto per il loro possesso terrestre come per il commercio e la navigazione. Siccome nessuna dei due raggruppamenti di Stati era sufficientemente preparato, l’inizio della grande guerra venne ancora differito..1 assai bene da Pometti (XXI 313). Quando più tardi specialmente nel 170S Clemente XI venne accusato di avere agito precipitatamente e d’avere gettato sul piatto della Casa dei Borboni tutto il peso deUa sua autorità col suo riconoscimento, gli scrittori che presero la penna in favore di Clemente XI si richiamarono alle condizioni delle cose di queU’epoea. « Il testamento di Carlo li U quale chiamava il duca d’Angiò era stato accolto in Ispagna con giubilo generale e senza contradizioni, sia dalla nobiltà che dal popolo, dal clero che dal laicato. Tutti gli spagnoli avevano reso omaggio al nuovo re Filippo V. A tale generale volontà della nazione spagnola aveva dovuto consentire anche il Papa. Col riconoscimento che si limitava al paese della Spagua il Papa non aveva fatto torto ad alcuno * (dalle Romana 1708 del-l’A rchivio di Stato di Vienna, in Klopp IX 57). Secondo il * rapporto di Lamberg all'imperatore, 11 31 dicembre 1700 nel riconoscimento di Filippo V Clemente XI venne guidato dal timore che la Spagna rompesse le relazioni con Roma, che così la Curia perdesse le grandi entrate della Dataria e con ciò patisse « un danno irreparabile » Archivio di Stato di Vienna. i Cfr. Immiou, Staatensystem 189 ss.