La scissione nell’assemblea dei vescovi. 177 di altri ordini e su tutto il clero secolare.1 II vescovo Soanen di Senez dichiarava apertamente benché già fosse condannato, che il Quesnel era « un innocente che i gesuiti volevano lapidare perchè aveva detto troppe verità » e nell’assemblea del clero difese l’ortodossia delle «riflessioni morali».2 Fuori dell’assemblea si levò apertamente contro la costituzione papale Colbert di Montpellier.8 In altri le obiezioni contro la Bolla si riferivano meno alla sua dottrina sulla grazia. Noailles scriveva * che « le proposizioni intorno al differimento dell’assoluzione mettono in agitazione tutti i buoni confessori e tutti coloro che temono una morale troppo mite; le proposizioni intorno alla lettura della Sarra Scrittura indispongono donne e uomini e laici di ogni condizione, le proposizioni intorno alla scomunica spaventano e fanno adirare gli impiegati, i cortigiani e i giuristi ». Per completare la confusione la minoranza dichiarò di non voler più partecipare alle trattative dell’assemblea del clero, ma di fronte ad un’intimazione del re si adattò a lasciar cadere tale decisione.8 S’aggiunse un’inondazione di scritti, di poesie e parodie teatrali che portava l’agitazione nei più larghi strati della popolazione.9 In tali circostanze il 12 gennaio 1714 nove avversari della Bolla si riunirono a consulto presso Noailles; essi erano l’arcivescovo di Tours, i vescovi di Verdun, Laon, Châlons-sur-Marne, Senez, Boulogne, Saint-Malo, Bayonne e Auxerre, dei quali però l’ultimo nominato ripassò presto alla maggioranza. Nella seduta del 22 gennaio il dissidio scoppiò apertamente. Dopo che il cardinal Rohan ebbe finito di leggere la relazione sui lavori della commissione e proposta l’accettazione della costituzione e una lettera pastorale collettiva, Noailles per il primo tenne un discorso sulle difficoltà create dalla costituzione. Di poi l’arcivescovo di Tours propose che prima dovesse venir formulata la lettera pastorale colle sue spiegazioni intorno agli errori condannati e che appena dopo si dovesse giudicare intorno all’accet- * in t,r roy 5oi cfr. [Louail] 121 ss. ; [Patouillet] II 473»., Ili 60 ss. PiSToa, Storia iti Papi, XV. 12