Adamo Daemen vicario apostolico in Olanda. 251 quello di nominare tre provicari i quali avrebbero dovuto amministrare il vescovado fino alla nomina di un nuovo vicario. Ma con ciò essi s’erano scavati da se stessi il terreno sotto i piedi. Giacché, come essi stessi sostenevano, Codde era non soltanto vicario apostolico, ma anche arcivescovo di Utrecht, ed essendo stato deposto soltanto come vicario apostolico, rimaneva dunque, secondo la premessa del cosidetto capitolo, arcivescovo di Utrecht. Ma se la sede arcivescovile di Utrecht era ancora occupata, come si potevano nominare provicari per l’amministrazione della diocesi? Clemente XI del resto, aveva provvisoriamente affidato il Koverno della missione olandese ai nunzi di Bruxelles e di Colonia e fece scrivere ai presunti provicari che ad essi non era lecito d’immischiarsi nell’amministrazione della missione ;1 ma, costoro continuarono tuttavia ad amministrare l’ufficio arrogatosi e contro la lettera di Paolucci comparve un foglio volante con attacchi contro il potere papale; giammai, vi si dice, essi lascerebbero cadere i loro diritti per tema delle minacciate censure. In tale senso ¡comparvero anche dèlie caricature2 e, come era naturale, di nuovo una serie di fogli volanti. Una collezione di •>1 di tali pubblicazioni venne in Roma proibita con apposito Breve.3 Nel frattempo Bussi, finora internunzio a Bruxelles, era diventato nunzio a Colonia ed ora toccava a lui di dare alla missione olandese il nuovo vicario apostolico. La sua scelta cadde su Adamo Daemen 4 che era canonico a Colonia, ma era nato in Amsterdam. In Haarlem il capitolo si sottomiise al nuovo vicario,5 ma il ooei-detto capitolo di Utrecht, il quale aveva pur accettato dalla mano del Papa il Potkamp, respinse il Daemen, perchè non era eletto dal capitolo e ottenne dai governanti protestanti la proibizione per lui di esercitare il suo ufficio in Olanda.6 Egli era stato consacrato il 26 dicembre arcivescovo di Adrianopoli, ma fino alla sua morte, 80 dicembre 1717, egli non potè presentarsi in Olanda in tale qualità e due mesi prima della sua morte depose volontariamente la sua dignità.7 I giansenisti avevano indotto gli Stati protestanti ad emanare un decreto che gl’ impediva l’entrata nel paese e comminava pene a chi disobbedisse.8 Del resto 1 Lettera di Paolucci del 31 luglio 1706, ivi III 54 ss. 2 Ivi II 20 ss. 3 Del 4 ottobre 1707, Bull. XXI 304 ss. ; Keusch II 715. 4 8 gennaio 1707, Mozzi II 23. 5 Supplica di quelli di Haarlem, per ottenere il riconoscimento statalo ' daemen, del 17 maggio 1707, ivi 24 s. * li manifesto è riprodotto in [Dupac] 307-400 (26 aprile 1709). 7 Mozzi II 28, 102. * Del 26 aprile 1709, ivi 37.