La vertenza per la Sardegna con il re di Savoia. 523 •ev essi del giudice della Monarchia e nel fatto, che questi, ribellandosi contro i precetti espliciti del Papa, abbia finito per fare la parte di antipapa. Il Lambertini riteneva di aver troncato la P' sibilità di una recidiva in simile parte, sia col riferimento de! mandato del giudice all’autorità apostolica di Benedetto XIII, sia colla disposizione, che proibiva al delegato di fare ostacolo in ik sun caso ed in nessuna maniera alle ordinanze apostoliche, che il Papa attuale od i suoi successori facessero pervenire in Sicilia mediante rescritti speciali con sottoscrizione autografa.1 Ma il Lambertini non osservava, che è proprio dell’assolutismo di non rispettare nessun limite di diritto. Così gli toccò sperimentare, come poco dopo l’accordo effettuato colla Bolla Fideli il sovrano di Sicilia tornasse fuori colla pretenzione antica del suo pi no diritto di Legato e ricostituisse l’istituto della Monarchia nell’antica forma. La cosa fu tanto più facile, in quanto il re aveva ora la libera nomina del giudice, senza bisogno per essa neppure di una conferma particolare.2 Si comprende perciò che molti cardinali più anziani fossero assai scontenti della Bolla. Come l’imperatore, anche Casa Savoia cercò di sfruttare la corruttibilità del Coscia e la favorevole situazione derivantene P* i suoi scopi giurisdizionali. Vittorio Amedeo II di Savoia, fornito della dignità reale dal 1713, aveva avuto già contrasti con Clemente XI per l’indulto di N’icoiò V riguardante le nomine ai vescovati e alle abbazie, per offese alle immunità ecclesiastiche e per i feudi pontifici in Piemonte, e a questi motivi di conflitto se ne erano aggiunti ancora dei nuovi coll’acquisto dell’isola di Sardegna. La Santa Sede tenne fermo ai suoi diritti di sovranità su quest’isola, di cui Bonifacio Vili aveva dato l’investitura alla casa reale di Aragona con la condizione esplicita, ch’essa non sarebbe mai stata ^parata dalla Corona aragonese, e dichiarò la Sardegna feudo ricaduto all’alto sovrano. Vittorio Amedeo, perciò, non poteva essere riconosciuto per legittimo re, finché non avesse ottenuta ! investitura da Roma e non fosse stato derogato alla clausola dell’unione perpetua della Sardegna colla corona di Aragona. Conseguentemente non fu riconosciuto il diritto di patronato del nuovo sovrano per i posti ecclesiastici vacanti, ciò che ebbe per ‘'fretto che la maggior parte delle diocesi rimanessero sprovviste titolare. * 1 Lv\inutrìM. .1 imolazioni alla bolla • Fidili » in Gius. Ixj Hit, Rii In fa-'••It-ì ari giudice dcll'apotl. legazione Nicola in riaprilo alle diapente malrimo-Palermo 1S<3, 1»7; Sesti» 185. * Srstis 186, al cui apprezzamento «iella Bolla aderisco completamente. '■ Ofr. sopra p. 264. * H krc.hxroth kr, Piemontii Vntcrliandlun gen mil dein HcUigcn 8 tu hi ini Jahrhundcrt, Wllrzburg 1877, 25 s.