242 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo V. mesi si ebbero cinque interrogatori ;1 nel primo Codde aveva da rendere conto del perchè durante la sua assenza non aveva voluto nominare come provicario De Cock, come gli era stato ordinato; -egli infatti aveva nominato come suoi sostituti Catz, Van Heus-sen, De Swaen e Groenhaut.3 La risposta a questa domanda delicata fu insoddisfacente e anche degli interrogatori che seguirono Codde ebbe poca ragione d’essere lieto. Fabroni, il segretario della Propaganda, come afferma il Codde, lo incalzava dappresso con domande a cui non era preparato a rispondere.4 Era quindi opportuno di presentare una memoria giustificativa la quale piacque tanto al Du Vaucel che questi pensava già ad un ritorno in patria dell’accusato ancora durante Testate.5 Ma i cardinali furono d’altra opinione. Quaindo alla fine di luglio venne presentato il memoriale stampato, risultò che le risposte di Codde non combinavano con le domande presentate e talune accuse erano anche rimaste senza ¡nessuna risposta.6 Tuttavia si lasciò ancora ulnia volta dominare la mitezza. Codde aveva desiderato che prima della decisione l’accusa venisse messa nelle mani del cardinale Taniara, che il Cardinal Collo-redo venisse messo al posto dell’uscente cardinale Albani e che gli venisse consegnato un elenco delle accuse elevate contro di lui. Tutto ciò gli venne concesso.7 La lista delle accuse formulate in 26 punti poneva a carico del vicario apostolico che in Olanda venivano diffuse le proposizioni di Baio e di Giansenio, che la lettura della Sacra Scrittura in volgare veniva affermata non soltanto come utile, ma come necessaria, che vi erano tollerati errori sul culto dei santi, sulle indulgenze e sul purgatorio. Inoltre sorgevano colà nuovi riti nella celebrazione della Santa Messa e nell’amministrazione dei sacramenti, e in questione di morale dominava un eccesso di rigore che aveva per conseguenza le mormorazioni del popolo e da discordia fra i sacerdoti, si diffondevano nel paese impunemente traduzioni della Sacrai Scrittura ed (altri libri religiosi che contenevano errori giansenisti. Il vicario apostolico agiva come se di tutto ciò non vedesse nulla, concedeva i II 18 e 28 marzo, 17 aprile, G e 17 maggio, ivi 340. a Ivi 345. 3 Ivi 336. 4 Ivi 346 ss. « L'affaire (le Msgr. de Sebaste, vicaire de Hollande, n'est retardée et embarrassée que par la méchante procédure d'un monsignore Fabroni, dont l'entêtement sur le prétendu Jansénisme n'est pas imaginable, et qu’on soupçonne avec fondement d'être Roulier |cioè gesuita] du tiers ordre». Quesnri a Vuillart il 14 maggio 1701, in Lk Hot II 149. s Lettera a Quesnel del 14 maggio 1707, Mozzi I 351. « Ivi 352. 7 Ivi 353.