206 Clemente XI. 1700-1721. Capitolo V. Intorno a questo tempo Clemente diresse di nuovo una lettera al reggente, 1 la prima dopo un silenzio di 7 mesi. In essa il Papa scusa il suo lungo esitare colla fiducia nella parola del reggente, il quale aveva promesso la rapida composizione del conflitto circa la costituzione. Ora invece l’ostinazione del cardinale Noailles e dei suoi aderenti è patente, perciò in un secondo e terzo Breve, che il nunzio consegnerà al reggente per l’arcivescovo e i suoi, Clemente XI ordina l’incondizionata accettazione della Bolla entro il tenmine di due mesi, trascorsi i quali Noailles perderà la sua dignità cardinalizia e si procederà contro lui e i suoi aderenti giudiziariamente. Il reggente prima dell’arrivo dei Brevi era stato informato del loro contenuto e sotto un pretesto li fece sopprimere per mezzo del maresciallo D’Huxelles.2 Tuttavia la notizia di queste manifestazioni papali pervenne anche all’orecchio dei 15 vescovi e non mancò di far loro impressione.s Clemente XI non poteva quindi attendersi da Filippo d’Or-léans una risposta al suo Breve. Indirettamente però il reggente rispose in una lettera all’ambasciatore francese in Roma. * la quale raccomandava Chevalier e la sua missione. Nella lettera si suggeriva che il Papa volesse dare delle spiegazioni della sua Bolla; chè con ciò non ne scapiterebbe affatto la dignità dell’Apo-stolica Sede. Queste spiegazioni come pure una manifestazione intorno alla esposizione dogmatica dei 15 potevano venir mandate al reggente, il quale sarebbe poi in grado con una sola parola di comporre tutto il conflitto. Qualora il Papa non s’inducesse a fare ciò, si pensava ad un concilio nazionale. Nonostante questa raccomandazione del reggente, il memoriale nel quale i 15 esponevano le loro obiezioni contro la Bolla fece sul Papa un’impressione così enorme, che egli a stento poteva credere che fosse stato compilato da vescovi.5 Gli parve necessario di recidere ogni possibilità che il partito giansenista potesse sfruttare una espressione di lui o il suo silenzio o qualunque suo atto, quale approvazione di tali opinioni. Perciò Chevalier non venne nemmeno ricevuto in udienza e anche i suol colloqui col cardinale Paolucci, dopo le sue due prime visite del 25 giugno, ebbero termine. Il 27 giugno poi Clemente XI tenne con 38 cardinali un concistoro così splendido quale da Ur- » Il 1* maggio 1716, Opera, Epist. 2146 ; Fleury LX1X 252 s. ; cfr. 248 s- * Ivi 249; [Louail] 019. Un quarto Breve del l4 maggio 1716 Fuecb* IjXIX 34S ss. ; Opera, Epist. 2142 dichiara nulli gli interventi del consiglio di coscienza In affari ecclesiastici interni; cfr. sopra p. 195. * Fleury LXIX 249 s. * LECLEsq I 171 s. Sugli incarichi di Noailles e del procuratore generale per Chevalier vedi Carbevre 766 ss. * Fucury IXIX 240.