Clemente XI. 1700-1721. Capitolo Vili. si trattava di un’impresa assai costosa, perchè per ogni statua erano necessari 5.000 scudi, in tutto dunque 60.000 scudi. Dell.-dodici statue degli apostoli in grandezza doppia del naturale Clemente ne fece fare due a proprie spese. Il costo delle altre venne1 assunto dai cardinali Ludovico Portocarrero, Lorenzo Corsini e Benedetto Pamfili, dal duca di Baviera, dal re del Portogallo t dai vescovi di Wiirzburg e Paderborn. Anche altri prelati e principi prestarono il loro concorso. Le statue dei principi degli apostoli sono di Pietro Monnot, quelle dei SS. Bartolomeo e Tommaso pure di un francese, Pietro Le Gros, la statua di S. Giacomo il giovane è di Angelo De Rossi. Giuseppe Mazzuoli s’incaricò della figura di S. Filippo, Francesco Moratti fece S. Simone, Lorenzo Ottoni S. Taddeo; Andrea, Giovanni, Matteo e Giacomo il maggiore sono creazioni di Camillo Rusconi,1 del quale si ammirava soprattutto il S. Giacomo. Il Papa compensò il maestro con denari e coll’ordine di Cristo.2 Tutte queste statue pur nel loro trattamento individuale e nella loro profonda ispirazione fanno un grandissimo effetto monumentale.3 Sopra le statue vennero dipinti in medaglioni i busti dei profeti. Alle spese contribuirono anche qui personaggi esteri, come per esempio l’arcivescovo di Magonza. All’esecuzione parteciparono i più vari artisti, cosicché qui appaiono i nomi di quasi tutti i pittori più noti di quel tempo: Giuseppe Chiari, Benedetto Luti, Luigi Garzi, Marco Benefiale, Giovanni Odazi, Andrea Procaccini, Francesco Trevisan, Giovan Paolo Melchiorri, Giuseppe Nasini, Domenico Muratori e Pier Leone Ghezzi. Nonostante il poc" valore di questi quadri il Papa fece un regalo a tutti gli autori e il cardinale Albani compose un sonetto sulle loro opere.4 Un completo rinnovamento divenne il restauro della cadent. basilica dei Ss. Apostoli. Il Papa, che aveva appartenuto alla par- 1 Baldeschi, ffelaz. il. Nave principale di S. Giovanni in Luterano, in SI«1" il. Chiesa Lat. nell'anno 1723, p. IO ss., 27 ss. ; Cancellieri. Possessi 353 s. : ' lksio in Arte e Storia XXXV (1916) 336; * Documenti in Miscel. di CU mente XI 12 p. li) ss., loc. cit. 11 progetto del Papa e il suo concorso è rii‘ir dato da un * Avviso del 13 giugno 1703 nell’A re h i v i o Lamberg di Ottenstein. Un * Avviso Marescotti del 14 luglio 1703 annuncia: «Portatosi domenica a piedi di N. iS. lo scultore mandato dal card, de Medici, l*'r fare la statua di S. Giacomo apostolo nella basilica Later., li presentò il IU' dello della medesima, e dalla S. S. fu gradito al maggior segno e lodato per il più bello, che sin hora sia stato fatto ». (Biblioteca Vittorio E ci a nuele di Roma). Da una lettera del cardinale Acquaviva al cardinale Ari»' datata 15 agosto 1715, risulta che allora per due statue non si era ancor» trovato nessuno che volesse assumerne le spese, Archivio d e 11 ’ A ni l> .i sciata di Spagna di Roma. - Pascoli I 262. 3 Giudizio di Domabus, P. Bracci 6. * Baldeschi 13 s., 40; Pascoli li 241, 391; Cancellieri, Possessi 354.