I preparativi per la guerra antiturca. - L’esitazione di Vienna. 87
periate, cosa della quale aveva da lagnarsi anche il nunzio a Vienna, Giorgio Spinola. Carlo VI e i suoi ministri erano pieni di perplessità,1 ma Clemente XI non voleva sentir parlare di indugi. Le sue lettere monitorie del 21 dicembre 1714 dirette all’imperatore e al re di Polonia mostravano quanto egli valutasse il pericolo. Il 10 gennaio 1715 il Papa si rivolse di nuovo all’imperatore e il 17 ai re di Polonia e Portogalllo.2 Ora i ministri di Carlo VI non si nascondevano che qualche cosa bisognava fare, ma le risposte dell’imperatore al Papa del 9 e 12 febbraio furono molto insoddisfacemti : i suoi mezzi, diceva Carlo VI, erano esauriti dai lunghi anni di guerra, egli avrebbe piuttosto cercato di fare il mediatore presso la Porta.3
   Marcolini aveva capito subito che a Vienna ini un primo tempo non si sarebbe raggiunto nulla. * Perciò il 9 gennaio 1715 partì per la Germania e fece visita prima al principe elettore di Baviera, poi al vescovo di Costanza, quindi ai principi elettori di Magonza, di Colonia e del Palatinato. Ovunque gli si diedero buone assicurazioni e in qualche parte si biasimò anche l’atteggiamento esitante della corte viennese. Speriamo, scriveva Marcolini, che i principi cattolici tedeschi stiano uniti; essi potrebbero far molto per la lotta contro i turchi se non facessero così gravi spese per loro stessi.6
   Nonostante il contegno accondiscendente dei principi cattolici tedeschi, l’imperatore Carlo VI non voleva saperne di attaccare immediatamente e credeva di avere tanto più motivo di esitare, in quanto Ahmed III aveva fatto dare in Vienna l’assicurazione ch’era suo proposito di vendicarsi soltanto di Venezia. Se non che era facile prevedere che, fiaccati una volta i veneziani, sarebbe seguito un attacco contro l’Ungheria. A ciò accennava anche il re di Polonia, il quale si dichiarava pronto a proteggere l’Austria.8
   Frattanto navi turche comparivano già nel mare Adriatico.7
    1	* Relazione data da Msgr. Marcolini, loc. cit.
    2	Ci.pmen’tis XI Opera, Epist. 2039, 2045 s., 2047.
   8 Pometti XXII 136.
    *	Sull’udienza di Marcolini presso Carlo ATI del 27 dicembre 1714 cfr. la sua * Relazione loc. cit.
    8	Mascolini, * Relazione. Scriveva qui sul principe elettore di Colonia Giuseppe Clemente: «Ora che l’età più consistente e le disgrazie lo hanno dai piaceri deUa prima sua educazione ritirato, è con molto fervore portato all'osservanza dei precetti della sua religione : [essere quindi desiderabile] la sua reintegrazione ai collegio elettorale ». Treviri non venne visitato, perchè vacante.
    « Pometti XXII 137.
7	* Relazione del cardinale Acquaviva al marchese de Villamayor del 27
aprile 1715, il quale opina che non si possa fidarsi dei veneziani, « pucs ellos