Morte del Papa. gli ultimi mesi, straordinariamente freddi, del 1739, egli dovette guardare quasi costantemente il letto.1 Nel gennaio 1740 si manifestarono incomodi di urina, che avevano per conseguenza insonnia. 2 II 28, il Papa si fece amministrare il Viatico, il 29 ricevette l'Estrema Unzione. Si aggiunse un forte catarro, ma la sua robustezza naturale opponeva ancora resistenza alla fine che si approssimava.3 Solo quando il malato non potè più prendere neanche la cioccolata che gli si offriva, non vi fu più speranza. La mattina del 6 febbraio egli morì, dopo breve agonia, in età di quasi 88 anni.4 Egli aveva governato per nove anni e mezzo. Ove si pensi, che dal 1732 era cieco completamente e che negli ultimi anni si sentiva così debole da essere costretto a stare quasi continuamente disteso, si è costretti ad ammirare l’energia colla quale si dedicava agli affari per quanto poteva. Che, data la sua vecchiaia e lo stato sofferente, molte cose gli sfuggissero ed all’ultimo le redini gli scivolassero sempre più di mano, era inevitabile; e così pure, che egli non potesse eliminare se non incompletamente i mali del governo ereditati dal suo predecessore. Ad ogni modo la sentenza severissima contro il Coscia fu un serio ammonimento per i curiali. Clemente XII si tenne interamente libero dal nepotismo. 5 Di fronte all’arroganza e all’arbitrio delle corti cattoliche egli cercò di ristabilire la pace con pazienza e arrendevolezza, salvando in ciò dei diritti della Chiesa quanto era possibile salvare. Si venne così ad accordi tollerabili col Portogallo e la Spagna, mentre i conflitti ecclesiastici colle corti di Torino e di Napoli non furono appianati. Altrettanto doloroso riuscì per il Papa il disprezzo completo degli antichi diritti feudali della S. Sede sui ducati di Parma e Piacenza. 1 * Conclave di Benedetto XIV, nel Vod. 38 G 20 p. 240 ss. della 15 i b 11 o-t e c a Corsini di Roma. * * Relazione dell’Acquaviva al marchese de Villanas del 2* gennaio 1740, Archivio dell’Ambasciata spagnuola di Roma. a Relazione della malattia di L. 11. I.urini nella sua * lettera al card. I-ain-bertlni del 30 gennaio 1740, ove si dice: « fc mirabile clic tanta vecchiaia possi tanto resistere, onde si conosce di quanta fortezza sia la di lui complessione ». Coti. Ottob. 3U52, Biblioteca Vaticana. * ‘Relazioni nell'.lrcfc. ut or. ¡tal. 4. Serie XX 3<(0 ss., ss. : ‘relazione d eli'Affina vi va al marchese de Villanas del 6 febbraio 1740. loc. cit. ; Card. Qnl-rini. ‘Scrittura sopra la morte di (Semente XII. Coti. A CXI.III 11 della Biblioteca Marneelliana di Firenze. » Gasdixo. Fonrarini 51. * L. M. lanini scrive nella sua * lettera al Ijimbertinl del 28 novembre ]7.’i!>, che. come il pontificato di Benedetto XIII era divenuti’ sfortunato per colpa del Coscia, così quello di demente XII per colpa della fatalità ; a l’apa cadente in tutto con notorietà di tutto il moudo che non ha bri tur rette ncc notte e senza restare inteso delle difficoltà in contrario si fa dire di si o di no, come pare agli interessati», ('od. Ottob. 3002. Biblioteca Vaticana.