Dichiarazione della Compagnia di Gesù. 34Ó presentanti dell’ordine, come nella Compagnia di Gesù suole avvenire ogni tre anni, l’incarico più importante che venne loro affidato da tutte le provincie colle più insistenti raccomandazioni fu quello di prendere atteggiamento contro quel rimprovero, il quale recava più dolore che tutte le altre infinite accuse e calunnie e il quale toccava l’ordine, come se si ferisse la pupilla dei suoi occhi. L’assemblea deliberò ad unanimità che il generale dell’ordine dichiarasse al Papa, innanzi a tutta la Chiesa, e in nome dell’ordine la sua ferma, irremovibile volontà di sottomettersi a tutti i decreti della chiesa apostolica e in particolare alle decisioni intorno ai riti del 20 novembre 1704 e 25 settembre 1710 e ; Ila dichiarazione nella lettera dell’inquisizione dell’ll ottobre. In corrispondenza a tale incarico il generale dell’ordine Tamburini il 20 novembre 1710 diresse al Papa una dichiarazione nella quale prometteva la sua sottomissione nei termini più precisi. Se fossero pensabili, così egli assicura, parole ancora più chiare e più precise per esprimere i suoi sentimenti, è sua volontà che le parole da lui usate abbiano questo senso. Che se taluno dei suoi dipendenti si permettesse un’espressione imi senso diverso, l’ordine lo rinnega già in anticipo e lo considera come figlio degenere. Il memoriale dei procuratori al generale è sottoscritto dai suoi assistenti in nome delle provincie dell’ordine che a tali assistenti sottostanno e inoltre dai procuratori presenti della provincia. Non rappresentati sono tra i procuratori firmatari la Spagna, il Portogallo, il Brasile e il resto dell’America meridionale, la Sicilia, Torino, l’Irlanda-, la Galizia, la Masovia poiché i rappresentanti delle rispettive provincie non erano potuti venire e la guerra di successione spagnuola ci sarà ben entrata per qualche cosa. Nessuna meraviglia dunque che anche il Malabar e Goa non abbiano espressamente firmato. La mancanza viene sostituita dalle firme degli assistenti spagnuolo e portoghese. All’ultimo posto sottoscrive anche il procuratore per la Cina, Provana.1 La lettera dell assessore dell’inquisizione venne mandata dal generale del- 1 ordine al visitatore della Cina e del Giappone e al vice provinciale della Cina con l’ordine di non deviare da essa, nè verso destra, nè verso sinistra.2 Nonostante queste assicurazioni, seguirono ancora ulteriori decreti pontifici sulla missione cinese. Tournon aveva stabilito ' luglio 1708 che nessun missionario potesse entrare in Cina o abbandonarla o assumervi il posto di superiore, senza il suo per- 1 ^’‘Produzione della dichiarazione nel Bull. Clementis XI Iioniae 1725, T; Jus vontif. VII 90; Jann 451 ss. * Tamburini 11 15 novembre 1710 ; v. Appendice n. 2.