Contegno censurabile del nunzio Aldovrandi. 117 tro l’imperatore, chè le forze non sarebbero mancate.1 Egli riuscì a trascinare così completamente il nunzio Aldovrandi nelle sue acque,3 che costui non ebbe alcuno scrupolo di passar sopra al Breve pontificio del 25 agosto; anzi nella sua bonarietà era arrivato al punto di consegnare i Brevi d’indulto. In qual situazione doveva con ciò capitare il Papa, il quale il 4 settembre aveva comunicato ai nunzi il suo Breve del 25 agosto, nel quale veniva proibita ogni ulteriore esazione della decima ito Spagna, poiché ne era cessata la cagione !3 Acquaviva si sforzò in tutte le maniere di tranquillizzare il Papa, ma s’ingannava assai se credeva di esservi riuscito.4 Aldovrandi, così scriveva a costui il 16 settembre Paolucci, doveva riprendere incondizionatamente gli indulti; se ciò fosse impossibile, il Papa li revocherebbe e ne darebbe comunicazione a tutti i vescovi spagnuoli. Ciò doveva farsi assolutamente, anche a costo che la nunziatura venisse chiusa e fossero riprese tutte le antecedenti ostilità.5 Anche per il resto il contegno dell’Aldovrandi veniva in Roma totalmente disapprovato. Il Papa, così si legge in una seconda lettera del segretario di stato del 16 settembre, è altamente meravigliato che la Spagna, quasi per ironia, adduca a sua giustificazione soltanto presunte infrazioni di neutralità dell’imperatore e, ancora più, che la Santa Sede debba accontentarsi del ruolo di mediatore, senza altra soddisfazione. Tuttavia il Papa considererebbe come soddisfazione l’assicurazione di desistere da ulteriori attacchi e di riconsegnare tutto quello che è stato conquistato; senza di che egli non potrebbe fare alcun passo, poiché altrimenti non farebbe che confermare i sospetti dell’Austria. In quanto all’opposizione di Alberoni contro l’impresa della Sardegna, opposizione annunciata da Aldovrandi con tanta fiducia, il Papa voleva crederci, poiché altrimenti il cardinale avrebbe agito contro i veri interessi del suo re e del duca di Parma. Certo che tutto il mondo giudica diversamente e che generale è l’opinione thè tutto quanto di buono o di cattivo avviene in Madrid, derivi da Alberoni. Volesse il cardinale mostrare presto il suo influsso 1 Arkzio 291 s. 2 I’rofessio.ve, MinMcro 114. 3 Vedi Istoria del card. Alberoni 54. 4 Vedi la * lettera di Acquaviva a Grimaldi il 12 settembre 1717, Archivio dell’Ambascia ta di Spagna di Roma. s CiA avviene, rileva raolueci, «non giil per dar gusto a’ Tedeschi, come " *tl malamente crederanno, ma per .sodisfare alla sua estimazione ed alla sua coscienza, per la qual ragione appunto, anche a costo che la Nunziatura “'esse di nuovo a chiudersi ed avesse a tornarsi in tutti li passati disordini, la S. S. è e sarà sempre costantissima in questa risoluzione». Xunziat. HV’Ona 212, Archivio segreto pontificio.