Gli sforzi in Olanda per la riabilitazione di Codde. 247 informato e gettarono in pubblico una dichiarazione contro le censure, assieme ad una vaga professione di fede.1 Quelli di Utrecht miravano soprattutto ad ottenere il ritorno di Codde. In seguito alle loro insistenze gli stati della provincia d’Olanda dichiararono che se Codde entro tre mesi non venisse restituito alla sua patria, i missionari verrebbero mandati in silio, De Cock verrebbe imprigionato e le chiese confiscate. -De Cock annunciò questa decisione del 24 febbraio 1723 a Roma; ma Clemente XI lo aveva prevenuto, dando il 17 febbraio il permesso a Codde di rimpatriare. Il 1° aprile seguì perfino l’ordine di partire e il 26 giugno Codde arrivò in Utrecht.3 Colà si aspettava che egli al suo ritorno o venisse ristabilito in tutte le sue dignità 0' che fra breve potesse presentarsi con tutti i diritti di vicario apostolico; in ogni caso si era decisi a non riconoscere a nessun costo De Cock.4. Fino a qual punto fosse '•resciuta l’animosità contro Roma, in seguito agli incessanti scritti denigratori, fu chiaro in occasione del Breve pontificio ai cattolici d’Olanda 5, mediante il quale Clemente XI preparava al ritorno di Codde. In esso il Papa metteva in guardia contro i perturbatori della pace della Chiesa e dello Stato, i quali, pochi di numero, tendevano ad ingannare con menzogne e con false relazioni gl’ingenui. Stando alle apparenze esterne, essi dimo-travano di possedere le più elevate virtù morali e vantavano il loro indirizzo rigorista in teologia. Ma si veda ora per esempio, la massa dei loro scritti, i quali sono arcipieni di animosità, ingiurie, menzogne, calunnie e aperto dileggio contro la Santa Sede. ( hi di fronte a tali testimonianze può disconoscere quanto lontani siano i loro autori e difensori dallo spirito di Dio, il quale si chiama non Dio della discordia, ma della pace; quanto lontani essi siano dalla vera carità di Cristo che essi predicano fon le parole ma distruggono coi fatti; quanto discosti dalla via di vera umiltà e vera obbedienza, le quali costituiscono la base delle altre virtù.u I giansenisti andarono su tutte le furie per lo specchio che veniva loro messo innanzi. Gli uni dicevano che il Breve era surrettizio, gli altri lo qualificavano sovversivo. Ecco che si vedeva a qual punto potevano ridurre la Santa Sede gli adulatori: in '»reve essi scioglieranno i sudditi dal giuramento verso le autorità. L’agitazione non si calmò fino a che gli Stati non ebbero 1 Ivi 420 s. 1 Ivi 422 s. 3 Ivi 423 s. * Ivi 425. 6 7 aprile 1703, ivi III 21 s, 6 Ivi 23 s,